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ONU: MONS. MARTINO, FARE TESORO DELLA PACEM IN TERRIS

“Diventa quanto mai opportuno far tesoro anche oggi delle preziose indicazioni offerte dalla ‘Pacem in Terris’ di fronte alla necessità, nuovamente tanto attuale ed urgente, di enucleare una figura dei poteri pubblici mondiali. Tra tali indicazioni è di particolare importanza la correlazione tra i contenuti storici del bene comune universale e la configurazione e il funzionamento dei poteri pubblici mondiali”. Lo ha affermato ieri pomeriggio al Palazzo di Vetro di New York il Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale designato Renato Raffaele Martino, intervenendo al Simposio commemorativo dei 4O anni della celebre enciclica di Giovanni XXIII e dei 25 anni di Pontificato di Giovanni Paolo II. L’iniziativa è stata organizzata dalla Missione permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e dalla Fondazione ‘Path to Peace’, con la partecipazione tra gli altri dell’arcivescovo di New York, cardinale Edward Egan, dell’Osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite, arcivescovo Celestino Migliore, dal Segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, e del Presidente della 58.ma Sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Julian Unte. Nel suo intervento il cardinale designato Martino ha tratteggiato tra l’altro i contenuti oggi di quel bene comune universale, da Giovanni XXIII indicato come il criterio ispiratore della progettazione e della configurazione dei poteri pubblici mondiali. Con riferimento a tali contenuti il futuro porporato ha parlato della promozione dell’autentica dignità di ogni persona, della difesa dell’inviolabile diritto alla vita in ogni sua condizione, dal concepimento fino alla morte naturale, e della tutela del diritto alla libertà di coscienza e alla libertà religiosa. Egli ha aggiunto la tutela del valore e dei diritti della famiglia, la sollecitazione alla solidarietà con tutti gli uomini, particolarmente con i più deboli, la promozione di regimi democratici, nei molteplici livelli e ambiti politici, la centralità dell’uomo nella vita economico-sociale e l’animazione di una cultura ispirata ai valori umani. Dopo aver rilevato che “l’autorità universale va costruita pazientemente, sempre fondata sull’unità della famiglia umana e posta a suo servizio per non renderla strumento di interessi particolaristici”, il cardinale designato Martino ha concluso affermando che l’umanità deve comprendere sempre più chiaramente di essere legata ad un unico destino, il quale richiede una comune assunzione di responsabilità per finalizzare il progresso al vero bene del mondo di oggi e di domani. Al termine del Simposio sono stati conferiti i Premi “Servitor Pacis” della Fondazione ‘Path to Peace’, assegnati quest’anno alla memoria del dott. Carlo Urbani, il medico italiano che ha sacrificato la sua vita per curare i malati di Sars, e alla Missionarie della Carità di Madre Teresa operanti a Baghdad.Misna