Vita Chiesa

OLANDA: ABUSI, MONS. PUNT (HAARLEM-AMSTERDAM), NON POSSIAMO SCUSARE I TORTI

Nella diocesi di Haarlem e Amsterdam è stata letta nella celebrazione eucaristica domenicale una lettera del vescovo, mons. Jos Punt, di forte condanna per gli abusi sessuali all’interno di istituzioni cattoliche. “Non possiamo scusare i torti. Proprio come Chiesa abbiamo esigenze morali alte su noi stessi e gli altri,” scrive mons. Punt, che afferma anche di sentire “forte shock e profonda vergogna” e sostiene il dovere di “riconoscere i gravi difetti strutturali che sono stati a lungo all’interno del vecchio sistema di istruzione”. Una decisa esortazione, quindi, in questo momento, a pregare per le vittime e a rivolgere ora l’attenzione prima di tutto a loro, “in particolare per quei casi in cui sia stata riconosciuta l’origine degli abusi e in cui gli autori siano già deceduti”. Va quindi data alle vittime, continua Punt “il pieno riconoscimento delle ferite spirituali inflitte loro, che li accompagneranno per tutta la vita. Tutta la Chiesa, perciò, nella sua interezza, deve sentire la colpa per questo”. Tra fattori determinanti per le storie di abusi sessuali non nomina il celibato, tuttavia, conclude il vescovo, per l’ammissione al ministero del sacerdozio sono state proposte verifiche più attente per valutare se i candidati possiedono la maturità mentale ed emotiva per accettare il celibato”. Intanto, nel corso di una conferenza stampa, è stato reso noto che sarà l’ex ministro Wim Deetman, di fede protestante, il presidente scelto per la commissione indipendente voluta dai vescovi olandesi per fare luce sui casi di abusi sessuali nelle istituzioni religiose cattoliche del Paese e i cui lavori inizieranno tra sei-otto settimane. Deetman sarà responsabile delle impostazioni generali, delle scelte metodologiche della ricerca e dei campi nei quali indagare, ma è soprattutto stato scelto, secondo le sue parole, come “garanzia per una inchiesta indipendente, attenta e trasparente”. Da qui il suo impegno ad avviare subito i lavori, affinché “tutti i fatti vengano portati alla luce”. A livello personale, ha spiegato Deetman “mi sono chiesto se sono la persona giusta per questo ruolo, in quanto non cattolico”, ed anche perché “negli ambienti cattolici ci sono persone molto più consapevoli, ma il desiderio di sottolineare l’indipendenza è più importante. C’è tanta sofferenza, tristezza. Dunque questo è un argomento al quale è molto difficile dire di no”. Numerosi gli esperti esterni, con diverse competenze, che si sono già proposti per partecipare ai lavori ma, conclude Deetman, “anche per questa fase verrà privilegiata l’indipendenza delle scelte”.Sir