Toscana

OBIEZIONE DI COSCIENZA E CONSIGLIO D’EUROPA: NESSUNA RESTRIZIONE, TUTELATO IL DIRITTO

Da “Accesso delle donne alle cure mediche legittime: il problema dell’uso non regolamentato dell’obiezione di coscienza” a “Il diritto all’obiezione di coscienza nelle cure mediche legittime”. La risoluzione, discussa ieri dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (CdE), che avrebbe dovuto restringere l’obiezione di coscienza, di fatto diventa un testo che ne stabilisce la tutela. Dopo un duro dibattito, che ha portato ad una riscrittura praticamente completa del testo, la stessa risoluzione è stata approvata (56 voti a 51 e 4 astenuti), ma non la raccomandazione per il Comitato dei ministri dei 47 Paesi membri perché non è stata raggiunta la maggioranza qualificata dei due terzi. Tra i maggiori cambiamenti introdotti, la cancellazione del richiamo all’obbligo per i medici di informare i pazienti su tutte le opzioni di cura disponibili, indipendentemente dal fatto che tali informazioni possano indurre il paziente a seguire una cura a cui l’operatore sanitario obietta. E’ stato poi inserito un paragrafo che afferma che “nessuna persona o ospedale o istituzione può essere obbligata o ritenuta responsabile o discriminata se rifiuta per qualsiasi motivo di eseguire o assistere un aborto, anche quello spontaneo, interventi di eutanasia o un altro atto che possa causare la morte di un feto o di un embrione”.Sir