Inizia oggi per Barak Obama, con la cerimonia ufficiale del giuramento (Washington – ore 12 locali, ore 18 italiane), il mandato di 44° presidente degli Stati Uniti e per l’occasione viene ricordata la lettera che i Vescovi Usa avevano rivolto al nuovo presidente per illustrare i principi e le priorità che guidano l’azione dell’episcopato statunitense in materia di politica pubblica e per assicurare la loro preghiera e il loro impegno volto a rendere questo tempo di cambiamento nazionale un momento propizio per fare progredire il bene comune e difendere la vita e la dignità di tutti. Il testo, a firma del presidente della Conferenza Episcopale statunitense, card. Francis George, elenca diversi ambiti di preoccupazione, tra i quali la crisi economica che richiede una chiara priorità per le famiglie povere e i lavoratori più vulnerabili, l’assistenza sanitaria, da garantire con una copertura autenticamente universale, e le questioni internazionali, in particolare la transizione responsabile in Iraq, scevra da susseguenti persecuzioni religiose, e la necessità di assicurare una pace giusta e stabile in Terra Santa. I vescovi Usa chiedono anche urgenti emendamenti alla politica migratoria che danneggia sia la nostra Nazione sia gli immigranti e sottolineano il necessario sostegno del matrimonio, che deve restare anche agli effetti legislativi l’unione tra fedele, esclusiva e permanente tra un uomo e una donna. Sul piano dell’istruzione, i presuli continueranno a sostenere i genitori nella loro scelta del modello di istruzione più adatto alle esigenze dei loro figli e ad operare a favore delle vite dei membri più vulnerabili della famiglia umana, in particolare i nascituri, i disabili e i malati terminali; sulla base di tali principi, si opporranno a qualsiasi ampliamento legale dell’aborto ed impediranno l’erogazione di fondi governativi ad associazioni proabortiste. La lettera, che è stata inviata anche al vicepresidente Joseph Biden e ai membri del Senato e della Camera dei Rappresentanti, esprime nelle sue conclusioni il desiderio di offrire una traccia di dialogo e azione e di contribuire costruttivamente al dibattito nazionale sui valori che plasmeranno il futuro della Nazione.Sir