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Nuove diocesi in Russia, la dura protesta di Alessio II

DI DANIELE ROCCHIL’istituzione di quattro nuove diocesi in Russia, “non (è) condizionata da nessuna esigenza pastorale”, rappresenta “una sfida alla Chiesa ortodossa che da secoli è radicata nel Paese”, ed evidenzia “un’attività di proselitismo che resta uno degli ostacoli principali al miglioramento delle relazioni tra le due Chiese”. E’ quanto afferma il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II, dopo l’annuncio del Vaticano di istituire 4 nuove diocesi in Russia.Una decisione inaccettabile per Alessio II che in una dichiarazione apparsa sul sito della Chiesa ortodossa russa afferma che “niente di simile è mai accaduto nella nostra nazione”. “Siamo convinti – afferma il patriarca – che per prendersi cura dei cattolici che non sono molti nel nostro Paese, non era necessario elevare lo ‘status’ delle chiese cattoliche già esistenti”. Ed è in particolare “spiacevole che il Vaticano abbia assunto questa decisione proprio alla vigilia dei colloqui ufficiali tra le due Chiese, previsti per la fine di febbraio”. “Il capo della Chiesa cattolica romana è adesso responsabile davanti a Dio e alla storia dell’aggravamento delle nostre relazioni. L’azione del Vaticano ha messo a rischio la possibilità per l’Occidente cattolico e per l’Est ortodosso di cooperare per il bene dell’Europa e del mondo. L’opportunità di una testimonianza comune davanti ad una umanità divisa è stata sacrificata per benefici momentanei”. Tuttavia, prosegue la dichiarazione, “continuiamo a ricordare al Vaticano che si deve lavorare insieme piuttosto che vivere in inimicizia. Continuiamo ad avere buoni rapporti con le diocesi, parrocchie e monasteri della Chiesa cattolica e a cooperare con organizzazioni umanitarie ed istituti scolastici. Questi esempi mostrano che è possibile sperare che, nonostante le difficoltà provocate dagli errori della politica vaticana nei riguardi della Chiesa ortodossa, le relazioni tra Cattolici ed ortodossi possano diventare un fattore importante nella difesa dei valori cristiani in Europa e nel mondo”.Un invito a superare le polemiche di circostanza è venuto dal neoarcivescovo metropolita di Mosca, card. Tadeusz Kondrusiewicz che all’agenzia internazionale Fides ha dichiarato di sperare sempre “in un dialogo continuo ed intenso con il Patriarcato russo. La pienezza canonica delle strutture cattoliche è motivo di orgoglio per la Russia”. Secondo il cardinale “da tempo era necessario rendere stabili le strutture della Chiesa cattolica in Russia. Questo non significa fare proselitismo: in Russia i cattolici hanno una lunga storia, e non hanno bisogno di alcuna spinta per professare la propria fede in comunione con i cattolici di tutto il mondo”. “La gente comune, e anche molti ortodossi, – ha aggiunto il presidente della Conferenza episcopale turca – ha accolto con favore la decisione, segno che in Russia la Chiesa Cattolica è considerata ormai parte integrante della vita della popolazione. D’altra parte, da tempo i vertici politici affermano di attendere con desiderio sincero una visita di Giovanni Paolo II in Russia. Se il Patriarcato non avesse reagito in modo così esagerato, la notizia non avrebbe suscitato particolari reazioni nella società russa, ma forse solo consensi”. ALTRI SERVIZI:Quattro diocesi cattoliche in RussiaPadre Scalfi: «Ecco perché gli ortodossi possono stare tranquilli»