L’Istituto Storico della Resistenza in Toscana cambia sede: dagli storici locali di via Cavour 1 in Palazzo Medici Riccardi (dove comunque rimarranno spazi di rappresentanza) che furono sede del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, l’Istituto si sposta in un palazzo, messo a disposizione dalla Regione Toscana, in via Carducci 5. L’inaugurazione della nuova sede avverrà lunedì 17 novembre (ore 18) con gli interventi di Federico Gelli, Paolo Cocchi e Alessandro Starnini rispettivamente vicepresidente della Regione Toscana, assessore alla cultura e vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana. Interverranno anche Ivano Tognarini e Paolo Bagnoli, presidente e direttore del prestigioso Istituto. Nell’occasione il professor Enzo Collotti, docente emerito all’Università degli Studi di Firenze, ricorderà il 70mo anniversario dei Provvedimenti per la dife sa della razza italiana (il Regio Decreto legge 1728 porta proprio la data del 17 novembre di 70 anni fa). Sarà consegnato ai presenti il volume, curato da Ivano Tognarini, su Elio Chianesi. Dall’antifascismo alla Resistenza. E proprio il presidente Tognarini sottolinea come nella nuova sede «sono raccolti, in locali accoglienti e funzionali, i circa 50 mila volumi della biblioteca, le 1.600 buste dell’archivio documentario (fra cui i fondi CTLN, ANPI, ANED, ANEI, Salvemini, Calamandrei, Codignola, Barbieri, Gracci), 320 testimonianze della nastroteca, 18 mila foto della fototeca, 55 periodici italiani e stranieri di storia contemporanea».Per il vicepresidente Federico Gelli «la nuova sede dell’ISRT rappresenta un altro importante tassello nel lavoro di riorganizzazione delle sedi e, in particolare, nella dismissione di immobili in affitto. Tutto questo aggiunge Gelli in una logica di razionalizzazione e risparmio che, in questo caso, si coniuga anche con l’alto profilo culturale e civile dell’operazione. Con la nuova sistemazione conclude Gelli – l’Istituto potrà portare avanti ancora meglio il suo prezioso lavoro sulla memoria e sui valori fondanti della nostra cittadinanza».Interviene anche l’assessore alla Cultura, Paolo Cocchi, definendo «significativa la data scelta per una inaugurazione così importante a servizio di una sede scientifica che da oltre mezzo secolo raccoglie, conserva e valorizza testimonianze preziose per il nostro futuro di democrazia ancora giovane. Mi auguro prosegue Cocchi – che i nuovi locali di via Carducci e lo spazio ancora attivo in Palazzo Medici Riccardi vengano presto riempiti da studiosi e studenti risultando comunque aperti per una più generale cittadinanza che non deve smarrire riferimenti così nobili come quelli custoditi negli scaffali dell’Istituto». (cs-Mauro Banchini)