Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Nuova sede della Caritas «Una risorsa per la città».

L’ ipotesi di trasferimento della sede della Caritas diocesana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro da via Fonte Veneziana, ad Arezzo, all’area in località Catona, sempre ad Arezzo, ha suscitato un intenso dibattito in città. Nel corso della discussione la nuova struttura è stata definita un centro di aggregazione o di permanenza per immigrati ed è stata considerata anche come un «elemento» che potrebbe incidere negativamente sulla zona. Entrambe le letture sono forvianti e non rispecchiano lo spirito che anima l’iniziativa.L’attuale sede della Caritas diocesana, di fronte al nuovo tribunale, non è più sufficiente per svolgere i servizi adeguati ai bisogni emergenti. Pertanto la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, di cui la Caritas è uno fra gli organismi pastorali, ha intrapreso un percorso per definire una nuova sede. È stato individuato un terreno di proprietà dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero nella zona Catona ed è in corso uno studio per delineare la fattibilità di una eventuale edificazione del nuovo immobile. È intenzione della diocesi che la realizzazione di una futura struttura destinata ad accogliere la Caritas sia finanziata attraverso la dismissione del complesso di via Fonte Veneziana.L’odierna sede della Caritas ospita il centro di ascolto che permette di monitorare i bisogni delle persone e di delineare possibili forme di sostegno, la casa «San Vincenzo» che funge da punto di accoglienza per coloro che necessitano in via temporanea di un posto letto, l’ambulatorio medico-sanitario, la sala conferenze e gli uffici di segreteria e di direzione. Questa strutturazione della sede si è inserita in modo positivo fin dal 1997 nella zona in cui si trova, senza aver creato alcuna difficoltà di relazione con i residenti o suscitato espressioni di disagio.La futura sede della Caritas diocesana – indipendentemente dalla sua collocazione – manterrà l’attuale configurazione. Di conseguenza è errato pensare che si tratti di un centro di aggregazione per stranieri. Come dimostra il passato e il presente dell’organismo pastorale in via Fonte Veneziana, la Caritas va considerata una risorsa per la località dove è situata, in quanto concorre al bene della città e opera ogni giorno a fianco di tutti i cittadini.«La Caritas diocesana – spiega la direttrice, suor Rosalba Sacchi – sostiene e valorizza lo sviluppo integrale della persona, della giustizia sociale e della pace con particolare attenzione ai più bisognosi e con una prevalente funzione pedagogica. Per raggiungere questi obiettivi, organizza sul territorio servizi finalizzati all’ascolto, all’accoglienza e alla promozione umana, siano esse persone sole, povere, anziane, disabili, sia di nazionalità italiana sia straniera». Nell’intera diocesi, la Caritas favorisce – soprattutto nelle parrocchie – la costituzione di centri di ascolto, ambulatori medici, mense, case di accoglienza, attività per il sostegno alle famiglie, proposte di microcredito e iniziative di formazione degli operatori pastorali alla carità e di promozione del volontariato. «Negli ultimi anni – sottolinea suor Rosalba Sacchi – sono aumentate le richieste alla Caritas soprattutto da parte delle persone dell’Aretino, come famiglie, donne sole con figli a carico, anziani, giovani con problemi di lavoro o di dipendenze». Per le sue attività, la Caritas diocesana opera all’interno di una rete territoriale di cui fanno parte enti pubblici, servizi sociali e sanitari, organismi privati, realtà del terzo settore e del mondo economico, con una forte collaborazione con le forze dell’ordine. Inoltre la Caritas è accreditata per il Servizio civile nazionale volontario, promuove l’educazione alla mondialità e sostiene progetti di cooperazione allo sviluppo nel Sud del mondo.