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NUCLEARE: UE VARA NUOVE REGOLE PER GESTIONE ED ESPORTAZIONE SCORIE

(ASCA-AFP) – Bruxelles – L’Unione Europea ha varato una stretta sulla gestione delle scorie radioattive con condizioni molto precise per la loro esportazione fuori dai confini comunitari. La nuova legislazione impone ai governi degli stati membri di presentare entro il 2015 piani per lo stoccaggio dei rifiuti prodotti da reattori nucleari e da altre fonti come la produzione elettrica, la medicina, la ricerca, l’industria e l’agricoltura. “Si tratta di un passo avanti importante per la sicurezza nucleare nell’UE” ha detto il commissario all’energia Guenther Oettinger “dopo anni di inazione, l’UE per la prima volta si impegna a trovare una soluzione definitiva per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari”. I governi dovranno presentare un piano con i tempi per la costruzione di depositi nucleari, infrastrutture che la maggior parte degli stati membri oggi non ha. Previsto anche che più paesi possano siglare un accordo per utilizzare in comune un deposito localizzato nel territorio di uno di loro. Le informazioni sul combustibile nucleare esaurito e sulla gestione dei rifiuti radioattivi dovranno essere rese disponibili al pubblico mentre la popolazione residente nell’area dei depositi dovrà essere coinvolta nei processi decisionali. L’esportazione dei rifiuti radioattivi resta possibile ma è soggetta a regole più stringenti. Sono vietate le esportazioni verso l’Africa, i Caraibi, gli stati del Pacifico e l’Antartide. Potranno accogliere rifiuti ad alta radioattività dall’estero solo quei paesi che hanno un deposito geologico profondo, ha spiegato la Commissione, ricordando però che un deposito di questo tipo richiede circa 40 anni per essere realizzato e che allo stato attuale non esiste in nessuna parte del mondo, né ne è prevista la costruzione.Critici i partiti e le associazioni ambientaliste. La vicecapogruppo dei Verdi al Parlamento Europeo, Rebecca Harms, giudica timido il provvedimento perché “consente ancora i trasferimenti di scorie nucleari europee verso altri paesi”. Secondo Greenpeace, poi, le nuove regole consentono ancora all’Ungheria ed alla Bulgaria di trasferire materiale radioattivo verso la Russia. “I governi europei – ha detto il consigliere per il nucleare dell’organizzazione, Jan Haverkamp – hanno adottato un approccio miope ed insensato al problema dei rifiuti nucleari. Tutto quello che hanno fatto è scaricare su qualcun altro il problema nel lungo termine e mettere i cittadini europei a rischio consentendo la circolazione di pericolosi convogli di rifiuti nucleari”. La Commissione aveva proposto lo scorso giugno una messa al bando totale delle esportazioni di materiale radioattivo, ottenendo l’approvazione del Parlamento europeo. Ma l’ultima parola è spettata ai governi. Nell’Unione sono attivi 143 reattori nucleari in 14 dei 27 stati membri.