Il Trattato di non proliferazione nucleare (Npt) è l’unico strumento legale multilaterale disponibile per giungere ad un mondo libero dalle armi nucleari; per questo non bisogna mai permettere che venga indebolito. Il monito è di mons. Ettore Balestrero, sottosegretario per i Rapporti con gli Stati, intervenuto ieri a Vienna da alla 54ª Conferenza generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Iaea). Nel suo intervento, reso noto oggi dalla sala stampa vaticana, mons. Balestrero afferma che la Iaea può guardare con soddisfazione a ciò che ha conseguito dalla sua fondazione, in base ai tre pilastri del suo mandato: tecnologia, sicurezza e verifica. Tuttavia sono ancora molte le sfide da affrontare in futuro. Molte di esse, secondo l’esponente vaticano, sono state sottolineate dal Trattato di non proliferazione nucleare, di cui si è svolta di recente la Conferenza di revisione e per il quale gli Stati membri si sono impegnati. La Santa Sede guarda al Npt come alla testata d’angolo del regime globale di non proliferazione nucleare e lo considera la base per perseguire il disarmo nonché un importante elemento per l’ulteriore sviluppo delle applicazioni dell’energia nucleare a scopi pacifici.Per mons. Balestrero, l’entrata in vigore del Trattato sull’interdizione globale degli esperimenti nucleari (Ctbt) sta diventando della massima priorità, così come la ratifica da parte di tutti gli Stati, in particolare quelli che possiedono armi nucleari, dei Protocolli ai Trattati sulle zone libere da armi nucleari. Al riguardo la Santa Sede riafferma il suo forte sostegno agli sforzi per stabilire una di queste zone in Medio Oriente. Con riferimento al pensiero di Benedetto XVI, il diplomatico vaticano ha rammentato che il programma di non proliferazione e disarmo deve essere fondato sui principi del preminente e innato valore della dignità umana e della centralità della persona, che costituiscono la base del diritto umanitario internazionale. Esprimendo l’apprezzamento del Papa e della Santa Sede per il contributo della Iaea alla cooperazione internazionale nell’uso della energia nucleare a scopi pacifici e per lo sviluppo umano integrale, mons. Balestrero ha osservato che tali iniziative contribuiscono a combattere la povertà e quindi anche ad una soluzione più pacifica dei gravi problemi che l’umanità si trova ad affrontare come la gestione delle forniture di acqua potabile o la malnutrizione dei bambini. Mons. Balestrero richiama anche la radioterapia contro il cancro e rammenta che nel mondo in via di sviluppo, più della metà dei pazienti colpiti da tale malattia non avrà accesso alla radioterapia a causa della mancanza di apparecchiature adeguate e di personale sufficientemente formato. Per questo la Santa Sede apprezza l’impegno della Iaea di sostenere i programmi di cura nei Pvs e la incoraggia a proseguire e rafforzare tutte le sue importantissime attività, in particolare il Programma di azione per la terapia del cancro (Pact), volto a rafforzarne la capacità di aiutare gli Stati membri nel gravoso compito di combattere la malattia e di creare centri di radioterapia regionali di eccellenza.Sir