Mondo
Nonne di Plaza de Mayo al Papa: Ci aiuti a rompere il muro del silenzio
La lettera che le Nonne di Plaza de Mayo hanno consegnato ieri a Papa Francesco: «La dittatura non solo ha rubato i nostri figli e i nostri nipoti, ma anche sciolto tutte le prove che ci avrebbero permesso di sapere che cosa hanno fatto di loro. È per questo che per noi, ogni informazione, per quanto piccola possa sembrare, è un bene fondamentale per individuare i figli dei nostri figli».
“La Sua collaborazione sarà di grande importanza per dare maggiore visibilità alla nostra disperata ricerca agli occhi del mondo”. E’ una lettera scritta con il cuore di donne e di madri quella che ieri la presidente delle Nonne di Plaza de Mayo, Estela de Carlotto, ha consegnato personalmente nelle mani di Papa Francesco. Lo ha incontrato al termine dell’udienza generale. Con lei c’era anche Buscarita Roa, un altro membro dell’associazione che si batte per la memoria dei desaparecidos, vittime della dittatura militare in Argentina e per la ricerca dei loro figli: circa 400 bambini, strappati durante il regime alle madri, dati forzatamente in adozione e così spariti per anni, decenni, nel nulla. Estela de Carlotto aveva incontrato il cardinale Bergoglio già nel 2008 durante una cerimonia in omaggio a Chiara Lubich nella Cattedrale di Buenos Aires. A quel tempo, Carlotto dette una testimonianza sulla vita e sul carisma della fondatrice del Movimento dei Focolari, insieme ad altri rappresentanti di fedi diverse e personalità culturali. Ieri Carlotto ha ricordato al Papa quell’incontro. Il Pontefice, ha abbracciato e benedetto le donne dell’associazione. E loro – secondo quanto riferisce l’Osservatore Romano – definiscono l’incontro con il Santo Padre “un momento storico per tutto il popolo argentino, per la nostra storia e per la nostra speranza”.