Livorno

Non solo vacanze…

Andare in pellegrinaggio è sempre stato, fin dai tempi antichi, una forma di “purificazione” dell’anima; partire per un luogo lontano, offrire le fatiche, i rischi e i sacrifici in cambio di salvezza o di perdono, è sempre stata riconosciuta come una forte necessità da parte dell’uomo.Ancora oggi, sono molte le persone che partono con questo spirito, che si confrontano con le avventure e che hanno voglia di “mettersi in cammino”.Roma, Loreto, Fatima, Lourdes, Santiago di Compostela, Gerusalemme e non ultima Medjugorje, sono le mete che il cristiano ma non solo lui, percorrere, così come i nostri antenati hanno fatto prima di noi.  Non tutti però hanno la forza fisica e psicologica per affrontare un lungo cammino a piedi ma soprattutto, spesso, a causa dei tempi ristretti, non c’è la possibilità di fare un pellegrinaggio come quello dei nostri padri.Questo però non deve limitare la volontà e il desiderio di visitare questi luoghi ma anzi, deve spingere comunque ognuno di noi a poterlo fare, magari anche in modo più organizzato.La Diocesi di Livorno, ormai da anni, con la sua agenzia, Pharus Viaggi, mette a disposizione proposte con itinerari conosciuti e meno conosciuti, tentando di soddisfare le esigenze di tutti.Alcuni di questi pellegrinaggi, anche quest’anno, saranno accompagnati dal Vescovo mons. Simone Giusti, che offrirà ai partecipanti non soltanto la propria “guida” ma anche una partecipazione e condivisione del viaggio.«Durante i pellegrinaggi- come ci spiega monsignor Giusti – mi è sempre capitato di incontrare persone “lontane” dalla Chiesa ma che, vuoi per curiosità, vuoi per desiderio, sono “capitate” insieme a me nel viaggio. Condividere tanti momenti di preghiera, parlare ed ascoltare ma soprattutto “vivere” questi luoghi, suscitano una sorta di desiderio profondo, una riscoperta della propria fede, che molto spesso sorprende».«I pellegrinaggi- continua il Vescovo- sono di per sé un dono di fede, una grande ricchezza, che ciascuno di noi ha la possibilità di sfruttare per crescere nella fede e nell’amore».Quindi perché non pensare a questa forma diversa di vacanza?Potrebbe essere un’opportunità non solo di conoscenza e di arricchimento culturale ma anche di approfondimento spirituale, un modo diverso di vivere la propria fede “toccando” con mano, rivivendo e respirando i luoghi che Gesù ha calpestato molti secoli fa andando in Terra Santa oppure andando in luoghi visitati dalla Vergine o impregnati dalla presenza di grandi santi come Assisi o San Giovanni Rotondo.