Toscana

Non passa la legge a favore delle famiglie toscane

di Simone Pitossi

Bocciata dal Consiglio regionale la proposta di legge di inziativa popolare sulla famiglia. Non sono stati sufficienti i voti favorevoli di Forza Italia-Pdl, Alleanza nazionale-Pdl, Udc e Alleanza federalista. Infatti, il Partito democratico si è astenuto e il voto contrario lo hanno espresso Rifondazione, Comunisti italiani, Socialisti, Sinistra democratica, Verdi e gruppo Misto.

Lucia Franchini (Pd), annunciando l’astensione del Partito democratico, ha spiegato i motivi di tale scelta. «Riconosciamo l’articolazione e la considerazione della famiglia, come presentata nella proposta di legge – ha detto la consigliera – ribadiamo la nostra distanza verso gli interventi monetari messi in atto dal Governo nazionale e soprattutto sottolineiamo che la famiglia ha bisogno di servizi». «Quello che ci chiedono i cittadini che hanno sottoscritto questa proposta – ha commentato l’assessore regionale alle politiche sociali Gianni Salvadori –, è di rispondere ai bisogni delle famiglie toscane. La Giunta regionale ha sempre seguito, nella sua azione a sostegno della famiglia, la Costituzione e l’articolo 4 del nostro Statuto, sforzandosi di ridurre disagi, che oggi vanno ben al di là dei contenuti di questa proposta di legge».

Ricordando gli interventi a favore dei minori, sulla non autosufficienza, l’una tantum alle famiglie in difficoltà per aver perso il lavoro, l’assessore ha invitato il Consiglio regionale «a prendere una posizione chiara per chiedere al Governo nazionale di ripristinare i fondi per la non autosufficienza tolti per l’anno 2010».

Ad aprire il dibattito in aula ed a presentare la legge era stata Stefania Fuscagni (Fi-Pdl). «C’è amarezza politica e culturale – spiega – nel raccontare quello che è successo nella seduta del Consiglio Regionale il 14 luglio scorso. Il fatto è che il Popolo della Libertà ha portato in Aula una Petizione Popolare sottoscritta da oltre 6000 cittadini toscani che prevedeva di riconoscere azioni di tutela e promozione per le famiglie. Azioni che guardavano con un occhio di riguardo e, se mi si permette di speranza, a tutte le famiglie toscane, ma in particolare alle famiglie numerose e alle giovani coppie».

Fuscagni arriva poi a spiegare cosa è successo in aula. «La petizione – racconta – è stata bocciata con l’astensione furba del Pd e il voto contrario della sinistra radicale. Volendo far polemica verrebbe da dire che assistiamo ad un Partito Democratico che sulle politiche familiari fa Ponzio Pilato e che qualcosa alle famiglie dà, ma lo fa sottobanco così da non urtare i “compagni” di strada e così da poter riscrivere sempre le regole del gioco». La legge aveva come obiettivo le famiglie toscane. «Nello specifico – continua Fuscagni – si prevedeva fin da subito lo stanziamento di un milione di euro per alcune importanti iniziative quali: l’introduzione del quoziente familiare per le imposte e le tariffe regionali così da non penalizzare le famiglie meno abbienti e numerose; il sostegno alle aziende per l’apertura di asili aziendali o la promozione del telelavoro così da permettere alle donne di coniugare tempi di vita lavorativa e tempi di vita familiare; il sostegno alle giovani coppie per l’accesso al mutuo e per le politiche di genitorialità; l’attivazione di prestiti d’onore per le famiglie meno abbienti per sostenere gli studi universitari dei loro figli; l’attivazione del “bonus badante” che prevede il sostegno delle famiglie che hanno necessità di avere un supporto di cura per un anziano e che non possono permetterselo se non a seguito di grandi sacrifici; il sostegno per le famiglie meno abbienti di scegliere la scuola che più reputano opportuna per i propri figli».

Il punto, tuttavia, secondo la consigliera Pdl è più culturale e «fa emergere una comunità politica toscana “vecchia” ostaggio di un’idea di azione politica che si giustifica solo in presenza della patologia e del bisogno». «Io credo – continua – che la politica buona debba guardare avanti e debba avere attenzione per i bisogni, ma anche amore per le fisiologie. Credo anche che una comunità politica sana debba e possa avere il coraggio di investire sui giovani, su chi fa figli, su chi cresce facendo crescere, su chi investe nel conteso di una comunità. Questa legge, proprio in un tempo di crisi come questo, era un atto di speranza ed un modo per dimostrare che le famiglie sono una priorità. Non è stato così. La sinistra toscana continuerà a fare politiche di “carità” per le famiglie dando e togliendo a proprio piacimento, ma prima ancora negando alle famiglie il diritto di essere ciò che sono: una risorsa specifica. Noi abbiamo un’altra idea». Infine, Fuscagni chiude con una battuta. «A chi dice – conclude – che dare risorse alle famiglie e non a tutti in generale è un’ingiustizia razzista io dico che forse queste persone dovrebbero sapere che chi fa politica ha il dovere di dettare le priorità e che dire di dare a tutti per poi non dare niente a nessuno è più che un atto ingiusto perché è un atto irresponsabile».