«Terontola è ancora la famosa stazione dei treni?», si domanda preoccupato un comitato di 28 pendolari che, per motivi di lavoro e di affari, percorrono normalmente il tratto ferroviario Terontola-Roma e che da circa un mese per recarsi nella capitale sono costretti a prendere il treno alla stazione di Chiusi.In un esposto rivolto al sindaco di Cortona, il comitato fa osservare che «quel poco che da circa tre anni era rimasto come collegamento locale utile ad intercettare i treni intercity a Chiusi è infatti diventato inutile perché arriva o riparte da quella stazione con un minuto di anticipo o di ritardo rispetto agli orari intercity da e per Roma. Quindi per coloro che devono andare a Roma in un orario differente dalle sei e cinquanta ella mattina, o che volessero tornare a Terontola fuori dell’orario vespertino delle diciassette e cinquantacinque, non romane che l’alternativa del mezzo proprio con tutto quello che ciò comporta in costi e tempo».La domanda è ovvia: è proprio impossibile fare sì che i treni locali Terontola-Chiusi trovino coincidenza con gli intercity da e per Roma? «Non si comprende – continua la nota – come la politica locale possa essere così miope verso questo problema del trasporto ferroviario su Roma, che negli anni Novanta era così ben organizzato da far sembrare Terontola un vero e proprio quartiere di Roma».Se questo non è possibile e si deve continuare a far marciare i treni vuoti di passeggeri («tanto paga la Regione Toscana»), non è preferibile, conclude provocatoriamente la nota, che la stazione di Terontola venga definitivamente chiusa? Se però non si vuole arrivare a tanto, è necessario che il sindaco si faccia portavoce dei pendolari prima di mercoledì 15 novembre, giorno in cui verranno definiti i nuovi orari ferroviari. Insomma, sta davvero salendo la protesta dei pendolari che ogni giorno incontrano sempre maggiori difficoltà con i treni. E’ urgente dare risposte concrete a chi utilizza un servizio di primaria importanza per la vallata.
