Abbiamo vissuto la «tre giorni» di Taizé in mezzo ai giovani provenienti da ogni regione d’Italia cercando di entrare nel loro mondo e di vivere le loro attese. Finito l’incontro nazionale, comincia una nuova sfida: quella di testimoniare esperienza vissuta ad Arezzo nell’ambiente in cui i ragazzi vivono: dalla famiglia alla scuola, dal lavoro alla parrocchia.Celeste, una universitaria che vive ad Arezzo, proveniente dall’Umbria, ha fatto riferimento alla preghiera serale tenuta nel duomo di Arezzo. «E’ stata una preghiera intensa – afferma – che coinvolge tutto il nostro essere e ci rende fratelli tra noi». Elisa di Foligno che frequenta l’università a Perugia spiega che ad Arezzo ha vissuto lo stesso spirito di Taizé: la semplicità, la preghiera con molti canti ripetuti che conciliano la riflessione. «Arezzo – dice Elisa – è riuscita a riportare la parte fondamentale dell’esperienza che si fa a Taizé iniziando dal dialogo con Dio». Sonia, sorella di Celeste, è rimasta colpita dalla meditazione di frère John, della comunità di Taizé, ricordando come bisogna essere fratelli e come noi rispondiamo alla proposta di Dio. «Sono stata molto contenta – continua Sonia – di ritornare ad Arezzo, per incontrare gli amici visti a Taizé e per rivivere lo stile di semplicità».Lorenzo, appartenente ad una parrocchia di Foligno, ha fatto questa esperienza per la prima volta e che ha vissuto la fratellanza e la preghiera in modo diverso. Abbiamo avvicinato Chiara che ha dichiarato di essere venuta ad Arezzo per capire un po’ meglio lo spirito di Taizé.Francesco ha detto che è un’esperienza da far conoscere e che aiuta molto a riflettere e a vivere più in profondità l’esistenza. Celeste afferma che è riuscita a far venire ad Arezzo tre suoi amici che non conoscono Taizé. Trova difficoltà all’università a trasmettere questa esperienza: tuttavia la gioia di vivere può avvicinare gli altri giovani e poi pian piano annunciare loro Gesù. Elisa confida un suo sogno: «Vorrei che questa esperienza venisse conosciuta anche dalle persone che vivono accanto a me per poter far gustare anche a loro la profondità della preghiera». Chiara con entusiasmo dice che è un’esperienza forte che coinvolge la vita.Lucia Zamboni