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Nobel per la pace: i complimenti del Vaticano a Malala Yousafzay e Kailash Satyarthi
«Facciamo i complimenti ai vincitori del Premio Nobel per la Pace». Lo ha detto padre Ciro Benedettini, vicedirettore dalla Sala Stampa Vaticana, aprendo oggi la conferenza stampa, già programmata, su un convegno internazionale riguardo al ruolo della Chiesa nella prima guerra mondiale.
«Facciamo i complimenti all’attivista pakistana Malala Yousafzay, che ben conosciamo, e all’attivista indiano Kailash Satyarthi». «Sappiamo quanto sia importante il ruolo delle donne», ha commentato padre Benedettini con riferimento a Malala, ricordando anche «il ruolo avuto dalle donne nella prima guerra mondiale». Tra i candidati al Nobel di quest’anno, figurava anche il nome di Papa Francesco.
Il Nobel per la Pace 2014 assegnato a Malala Yousafzai, la ragazzina pakistana vittima di un attentato talebano quando aveva solo 12 anni, «è una buona notizia per tutto il Pakistan e rimette al centro del dibattito pubblico la questione dei diritti delle donne e del diritto all’istruzione». Lo dice a Fides Ataurehman Saman, ricercatore cattolico e Direttore delle pubblicazioni nella Commissione Nazionale «Giustizia e Pace» (NCJP), in seno alla Conferenza episcopale del Pakistan.
Malala fu colpita perché difendeva il diritto allo studio per le bambine nella valle dello Swat. Il Nobel per la pace è stato assegnato anche all’indiano, Kailash Satyarthi, 60 anni, attivista dei diritti dei bambini. La coppia di attivisti è stata premiata dal comitato di Oslo per la battaglia condotta in favore dei bambini e del loro diritto all’istruzione.
La Chiesa cattolica in Pakistan, ricorda Saman, «appoggia fortemente il riconoscimento della dignità della donna e le pari opportunità, nel rispetto di una autentica cultura democratica. E’ una questione di giustizia che può aiutare lo sviluppo della nazione».