Toscana

NIGERIA, MOTIVI POLITICI DIETRO IL SEQUESTRO DEI 6 DIPENDENTI CHEVRON TRA CUI 4 ITALIANI

“Qualsiasi offerta di denaro verrà interpretata come un’offesa e complicherà solo la situazione di questi ostaggi””: lo chiarisce la nota diffusa dal Mend per rivendicare il sequestro di sei dipendenti stranieri della Chevron: quattro italiani: Raffaele Pascariello, Alfonso Franza, Ignazio Gugliotta, Mario CementanoJohn Stapleton e il croato Juricha Ruic. Un militare nigeriano sarebbe rimasto ucciso nell’attacco avvenuto ieri mattina nello stato dil Bayelsa, parte della regione meridionale del Delta del Niger, considerata la ‘cassaforte del greggio’ nigeriano. Nella nota, il portavoce del Mend spiega che “l’attacco è stato pensato per rispondere alle storie pubblicate recentemente da alcuni giornali vicini al governo, in cui si sosteneva l’approvazione del Mend per il nuovo presidente Umaru Yar’Adua e il suo vice Jonathan Goodluck (che è anche governatore del Bayelsa,ndr). La scelta di Jonathan come vice-presidente non ha alcun significato per noi, finchè non saranno date risposte soddisfacenti alle richieste fatte in passato e alle condizioni precedentemente indicate al governo e alle compagnie internazionali per far tornare la pace nella regione”.

“Avevamo promesso – prosegue la nota del Mend – che l’amministrazione uscente se ne sarebbe andata nella vergogna. Questo attacco è solo uno di una serie che ha lo scopo di imbarazzare il regime uscente e che è anche un segnale di pericolo per il governo entrante, che noi vediamo come una continuazione del presente. Continueremo la nostra lotta per la giustizia finchè non raggiungeremo i nostri obiettivi senza eccezioni”. I combattenti del Mend fanno poi sapere che “gli ostaggi verranno rilasciati, senza condizioni, il 30 maggio prossimo”, precisando che l’impegno verrà mantenuto solo se le aziende petrolifere e il governo del Bayelsa non tenteranno di liberare i sequestrati. In conclusione,

Jomo Gbomo, il portavoce che firma la nota, prende anche le distanze da alcune persone che recentemente si sono autodefiniti “anziani del Delta del Niger”, promettendo di disarmare tutti i gruppi: “sono imbroglioni neanche in grado di mantenere la pace nella loro casa. Non ci sarà pace per il Delta finchè non avremo giustizia” conclude la nota. In un altro attacco condotto da uomini armati nel confinante stato di Rivers, ignoti hanno sequestrato la madre del neoeletto governatore dello stato, Celestine Omeiha

Misna