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NIGERIA, ESPLOSIONI IN TRE CHIESE DURANTE LA MESSA DI NATALE: ALMENO 27 I MORTI

Questa mattina tre ordigni sono esplosi vicino ad altrettante chiese della Nigeria, una in un sobborgo di Abuja, una a Jos e una a Gadaka, dove si stavano celebrando le Messe natalizie. Secondo le prime stime, sarebbero almeno 27 i morti.  La prima esplosione nella chiesa cattolica di Santa Teresa a Madalla, nella periferia della capitale nigeriana Abuja. Poco dopo, alcuni testimoni hanno riferito di un’altra deflagrazione avvertita nella zona di Rikkos a Jos, nella Nigeria centrale, nei pressi della chiesa dei Miracoli, affollata questa mattina per la Messa di Natale. Qui, inoltre, un gruppo di uomini armati avrebbe sparato contro la polizia a guardia del luogo, uccidendo un agente, mentre altro esplosivo sarebbe stato ritrovato in un edificio poco lontano. Il terzo ordigno è scoppiato pochi minuti fa a Gadaka, nello Stato settentrionale di Yobe. Il portavoce dell’agenzia nigeriana dei Servizi di Sicurezza, Yushau Shuaib, ha confermato la presenza di vittime e feriti ad Abuja, ma ancora non è stato fornito dalle autorità un bilancio ufficiale perché è molto difficile stabilire quante persone fossero in chiesa al momento dello scoppio. Il ministero dell’Interno della Nigeria, inoltre, ha fatto sapere di non avere ambulanze a sufficienza per far fronte all’emergenza, essendo state dislocate lungo le autostrade del Paese. L’attentato a Madalla sarebbe stato rivendicato dal gruppo di estremisti islamici Boko Haram, responsabile già alla vigilia di Natale dell’anno scorso di una serie di attacchi a Jos, in cui morirono almeno 32 persone e 74 rimasero ferite. “Una manifestazione della crudeltà e di un odio cieco, assurdo, che non ha alcun rispetto per la vita umana”: così ha commentato il triplice attentato il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, in una dichiarazione di vicinanza al popolo nigeriano. “Mentre preghiamo per le vittime ci auguriamo – ha osservato padre Lombardi – che questa insensata violenza non indebolisca la volontà di convivenza pacifica e di dialogo nel Paese”. (Fonte: Radio Vaticana)