Toscana

NIGERIA, CASO AMINA: PROCESSO D’APPELLO RINVIATO A FINE SETTEMBRE

È stato rinviato al prossimo 25 settembre il verdetto del processo d’appello di Amina Lawal, la donna condannata a morte per lapidazione da un tribunale islamico per aver avuto una figlia al di fuori del matrimonio. La decisione è stata presa ieri dalla Corte islamica d’appello di Katsina, il capoluogo dell’omonimo Stato del nord della Nigeria, al termine di un’intera giornata trascorsa in aula. Il tribunale islamico aveva già rinviato due volte l’appello. Oggi Aminu Ibrahim, la massima autorità islamica dello Stato di Katsina, aveva detto che “è giusto che Amina conosca la sua sorte”. Sentite le parti però ha preso ancora un mese di tempo. Gli avvocati della difesa sostengono, infatti, che nel quadro dell’applicazione della legge islamica (Sharìa) siano stati commessi errori di fondo e procedurali. La riapertura del processo di appello coincide con la data in cui il tribunale di primo grado aveva fissato la lapidazione della donna. Nella cittadina settentrionale nigeriana sono accorsi numerosi osservatori internazionali, alcuni avvocati e moltissimi giornalisti, pronti a seguire il ricorso contro la condanna decretata nel marzo dello scorso anno. Da quando la sharìa è stata introdotta nei 12 Stati del nord della Nigeria a prevalenza musulmana nessuna condanna a morte è mai stata eseguita. (MISNA)