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Nicaragua: Dialogo nazionale. I vescovi, «mai arrivate lettere d’invito»

«In questo momento storico il nostro maggior apporto come pastori di questa Chiesa pellegrina in Nicaragua sarà quello di continuare ad accompagnare il popolo nelle sue sofferenze e dolori, nelle sue speranze e gioie e di elevare le nostre preghiere di intercessione perché il Nicaragua trovi cammini di civiltà e giustizia, per una soluzione pacifica, in vista del bene comune». Lo scrive la Conferenza episcopale nicaraguense (Cen), in un comunicato firmato dal segretario generale e portavoce mons. Abelardo Mata Guevara, vescovo di Estelí.

I vescovi si sono ritrovati ieri, per ascoltare il resoconto del presidente, il card. Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua, sia a proposito del recente incontro in Vaticano sulla tutela dei minori, sia sul nuovo Dialogo nazionale, avviato la scorsa settimana con la presenza, tra gli altri, del card. Brenes e del nunzio apostolico, mons. Waldermar Stanislaw Sommertag. Da quanto è emerso, non sembrano esserci le condizioni perché la Chiesa nicaraguense continui ad essere presente al tavolo, per il semplice motivo che non è stata ufficialmente invitata a farne parte. Nel comunicato, si precisa infatti che la partecipazione del card. Brenes all’avvio del tavolo è stato «un gesto di buona volontà». Tuttavia, l’arcivescovo «ha fatto sapere ai partecipanti che, se c’era il bisogno di qualche servizio da parte della Cen, entrambe le parti avrebbero dovuto inviare le rispettive lettere d’invito. E, fino a questo momento, non abbiamo ricevuto in proposito alcuna lettera».

I vescovi affermano di comprendere di non essere «di ineludibile necessità» per la prosecuzione dei colloqui e invitano i fedeli a intensificare «preghiere e digiuni per la nostra patria».