Prato

Nelle stanze nascoste di Palazzo Pretorio

di Dario ZonaSarà una grande mostra di rilievo internazionale sul Lippi e sul Rinascimento, cui sta lavorando il Comune, a segnare la riapertura del Palazzo Pretorio, la sede del Museo civico chiuso per ristrutturazione dal 1998. I lavori, che si sono trascinati negli anni fra contenziosi legali negli appalti e problemi di finanziamento, sono adesso a buon punto: concluso il consolidamento delle strutture e il rifacimento degli impianti, sta per partire la ristrutturazione di affreschi, soffitti e materiale lapideo, che si concluderanno entro il 2012. «La riapertura del Museo Civico avverrà nel 2013», afferma il sindaco Roberto Cenni. «Stiamo lavorando per organizzare un evento che ruota intorno a Filippo Lippi, perché credo sia giusto e doveroso da parte della città “acquisire” il pittore più noto della nostra storia. Con questa mostra potremo restituire ai cittadini i nostri “piccoli Uffizi”, un monumento di assoluta bellezza che forse la gran parte della città, per lo meno quella più giovane, purtroppo non si è ancora potuto godere».Il primo cittadino ha accompagnato le telecamere di Tv Prato all’interno del Palazzo Pretorio. Fra i saloni monumentali, affrescati con gli stemmi delle famiglie storiche della città, ci sono piccoli gioielli come il tabernacolo con l’affresco di una Madonna con Bambino, o la scultura originariamente collocata nell’edicola della facciata. Splendidi e in attesa di tornare all’antica brillantezza, sono anche i soffitti policromi, le cui travi di legno sono state liberate dal peso dei solai, che è stato ridistribuito. Fino ad arrivare alla terrazza di Palazzo Pretorio, da cui si ammira uno splendido panorama a 360 gradi sul centro storico.L’ALLESTIMENTO – Con ogni probabilità entro l’estate la giunta presenterà il bando per il concorso di progettazione del nuovo allestimento del Museo Civico, secondo le linee guida elaborate da una commissione tecnica (ne fanno parte Cristina Gnoni, funzionaria della Soprintendenza, Maria Pia Mannini, conservatrice del Museo Civico, Marco Ciatti, direttore del laboratorio di restauro dell’Opificio delle pietre dure di Firenze, Filippo Guarini, direttore del Museo del Tessuto, Fabrizio Moretti, consigliere del sindaco ed esperto d’arte, e i dirigenti comunali Rosanna Tocco e Paolo Bartalini) che ha recepito le indicazioni dell’amministrazione. «Il Museo civico sarà un luogo identitario, che conserva la memoria e i tesori artistici della città, ma anche un polo attivo della vita culturale cittadina e un centro di promozione turistica del territorio, attraverso un ampio uso dei contenuti multimediali e delle nuove tecnologie», afferma Anna Beltrame, assessore alla Cultura del Comune di Prato. L’idea, nel lungo periodo, è quella di ampliare le funzioni e gli spazi museali del Museo Civico, recuperando oltre al Palazzo Pretorio, anche gli edifici contigui di Palazzo Valentini (destinato all’amministrazione, gestione e didattica, con uffici, laboratori, sala conferenze e una piccola biblioteca), del Monte dei Pegni, e le ex Carceri.Nelle sale ai piani superiori del Palazzo Pretorio saranno ospitati i capolavori pratesi della collezione civica, con particolare attenzione ai grandi maestri, quali Bernardo Daddi e Giovanni da Milano, Filippo e Filippino Lippi, Luca Signorelli, Lorenzo Bartolini e Alessandro Franchi. Il piano terreno del Palazzo sarà adibito alle mostre temporanee e all’esposizione, a rotazione, delle opere che non troveranno spazio nella collezione permanente.