Firenze
Nel duomo di Firenze tornano le meditazioni bibliche del cardinale Betori con musica sacra
Per l’edizione del 2023, il direttore artistico Gabriele Giacomelli ha individuato e trascritto per l’esecuzione un’inedita Passione secondo San Marco di autore anonimo, presente in un manoscritto dell’archivio dell’Opera di Santa Maria del Fiore, risalente al secolo XVI. Oltre alla Passione, in ciascuna meditazione saranno eseguiti due suggestivi Responsori della Settimana Santa di Marco Da Gagliano. Gli esecutori saranno gruppi musicali del territorio selezionati fra i migliori: 2 marzo, Coro Euphonios diretto da Elia Orlando; 9 marzo, Ensemble Baroque Lumina e Ensemble vocale Le Tems revient diretti da Giacomo Benedetti; 16 marzo, Lilium cantores e Cappella musicale della basilica di San Lorenzo diretti da Umberto Cerini; 23 marzo, Coro Harmonia Cantata diretto da Raffaele Puccianti; 30 marzo, solisti, cantori e juvenes della Cappella musicale della Cattedrale di Santa Maria del Fiore diretti da Michele Manganelli. «La musica sacra per la Chiesa – spiega il cardinale Giuseppe Betori – non costituisce un semplice ornamento, di cui si potrebbe facilmente fare a meno. Rappresenta piuttosto una modalità espressiva più elevata della stessa preghiera recitata, una modalità più piena di comunicazione dei suoi contenuti».Ogni settimana, le meditazioni saranno visibili sul canale youtube di Toscana Oggi e sul sito web www.toscanaoggi.it a partire dal giorno successivo.Le meditazioni sulla Passione aprono il nuovo ciclo di «O flos colende», la rassegna di musica dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Giunta alla sua XXVI edizione, la rassegna propone anche quest’anno un programma che vede al centro il repertorio fiorentino del passato, di cui il direttore artistico Gabriele Giacomelli è uno tra i maggiori esperti. I brani della tradizione locale, a volte veri capolavori, saranno messi efficacemente a confronto con celebri brani della tradizione franco fiamminga e spagnola, in un affascinante dialogo fra antico e contemporaneo che culminerà nel concerto «Officium Florentinum» (15 maggio 2023, ore 21) in omaggio al grande sassofonista Jan Garbarek che con l’Hilliard Ensemble tenne un concerto per «O flos colende» nel 2013. Un progetto espressamente ideato per la rassegna, con il sax di Gavino Murgia e le voci dell’Ensemble Cantar Lontano di Marco Mencoboni.Degno di nota, inoltre, è l’allargamento della rassegna al territorio, voluta dal presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Luca Bagnoli, con la collaborazione con i Concerti di Sant’Andrea, il Centro studi musicali Ferruccio Busoni e l’associazione Mons. Cavini di Empoli per la realizzazione dell’ultimo, originale, concerto in programma Voci maestose in dialogo: il corno delle Alpi e l’organo (19 novembre, Collegiata di Sant’Andrea, Empoli) di cui è protagonista, accanto all’organo, un altro strumento di raro ascolto in chiesa, il corno delle Alpi. Un duo originalissimo costituito da rinomati virtuosi dei rispettivi strumenti, Francesco Di Lernia all’organo e Carlo Torlontano al corno delle Alpi (l’alpenhorn tirolese) propone un repertorio vario e accattivante, in cui il suono maestoso dell’organo gareggia con quello possente e pastoso del corno alpino.Luca Bagnoli, presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore afferma: «Tratto peculiare, sin dalla prima edizione del 1997, della rassegna O Flos Colende è la valorizzazione della musica legata alla storia del Duomo e del Battistero, un repertorio di grande interesse che viene recuperato prevalentemente dai documenti dell’archivio dell’Opera. Anche quest’anno il direttore artistico ha selezionato programmi e interpreti eccellenti». «Quest’anno O Flos Colende – illustra il direttore artistico Gabriele Giacomelli – si caratterizza per una fusione tra la musica antica e moderna che potrà essere un ulteriore elemento di fascino per il pubblico».