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Naufragio nel crotonese: don Loprete, una croce con i resti del barcone in cui si trovavano i migranti che hanno perso la vita a Cutro

“Quando, recatomi sul posto della tragedia – ha detto – ho visto il barcone che andava sempre più spappolandosi, ho pensato che il mare avrebbe presto spazzato il ricordo. Bisognava salvare qualcosa per preservare il ricordo e perché la strage non si ripeta”.

“Nella quaresima meditiamo sulla Passione di Gesù. La croce che ho realizzato – ha proseguito don Loprete – vuole ricordare il legno crudo su cui è stato posto un innocente, e anche qui si tratta del legno di un barcone di innocenti che pagano per un crimine che non hanno commesso”.

Don Loprete spiega anche che sulla croce è presente un pezzo di pezzo di legno che “richiama il braccio di Gesù appeso”. La croce è stata benedetta ieri e ora si trova nella parrocchia di Castella.

Domani verrà portata sul luogo della tragedia per la via Crucis e poi custodita nella parrocchia di Steccato di Cutro dopo una peregrinatio in Cattedrale e nelle parrocchie che ne hanno fatto richiesta.