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NAUFRAGIO CONCORDIA, CDM APPROVA STATO D’EMERGENZA, TIMORI PER MOVIMENTI NAVE

(ASCA) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi lo stato di emergenza per il Giglio in seguito al naufragio della Costa Concordia. Intanto il relitto si muove, piano ma continuamente: 5 millimetri all’ora a poppa, di più, 10 millimetri, a prua, la parte più leggera. E anche se c’é stato un rallentamento, cresce la preoccupazione per un inabissamento del relitto. Proprio per questo i soccorsi, che sono stati sospesi per quasi tutta la giornata, in serata sono ripresi, ma solo sulla parte emersa, per motivi di sicurezza. “L’oscillazione – spiega Nicola Casagli, docente dell’Università di Firenze, parlando con i giornalisti all’Isola del Giglio – sta rientrando, la nave si muove ma a velocità minore: 10 millimetri all’ora a prua contro i 15 millimetri registrati stamani e meno di 5 millimetri a poppa contro i 7 millimetri di stamani. Con i dati che abbiamo – aggiunge Casagli – non è ancora possibile dare una interpretazione di questo movimento. Per farlo serve una serie più lunga di dati, penso di poter essere più preciso entro la fine della settimana. Al momento si possono fare tre ipotesi: una oscillazione in risposta alle correnti che sta rientrando; un assestamento della nave; o, speriamo di no, uno scivolamento sugli scogli”. Il robot subacqueo Rov sta esaminando il fondo proprio per avere dati utili sugli spostamenti, ma anche per cercare eventuali corpi. Oggi al Giglio è arrivata la madre della piccola Dayana, la bimba di 5 anni che risulta tra i dispersi insieme al babbo William. Lei e altri familiari di dispersi sono andati su una motovedetta davanti alla Concordia, lanciando in mare dei fiori. Sul fronte giudiziario, Bruno Leporatti, difensore del capitano della Concordia Francesco Schettino, presenterà ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca degli arresti domiciliari. Al contrario, la Procura chiederà al Riesame di rovesciare la decisione del Gip, disponendo la custodia cautelare in carcere per l’ufficiale. I Pm hanno chiesto anche l’incidente probatorio sulla scatola nera della nave. Intanto Leporatti assicura che “il comandante Schettino ha avvertito subito la compagnia Costa del problema alla nave Concordia”. Lo stesso capitano, nell’interrogatorio di garanzia, ha anche riportato le parole dette nella prima comunicazione alla Compagnia: “C’é stato un contatto con il fondale. Ho fatto un guaio”. Il comandante, al legale, ha detto anche che “se ho fatto un errore, sono pronto ad assumermene la responsabilità. Ma prima è bene che siano individuati questi aspetti, questi errori, verifichiamoli e poi tutti possiamo valutare”.