Toscana

Nate a S. Vincenzo le prime 45 piccole tartarughe marine

L’eccezionale avvenimento era atteso dal 10 giugno scorso, quando sull’arenile sono state rilevate le tracce della tartaruga che ha deposto le uova. La prima schiusa è avvenuta nel 48esimo giorno dalla deposizione delle uova, quindi in anticipo rispetto delle previsioni, favorita dalle alte temperature di questo scorcio d’estate.

E da sabato 21 luglio, all’approssimarsi della scadenza del periodo di incubazione, è iniziato il presidio 24 ore su 24 dei volontari dell’Associazione Tartamare e del Wwf. E circa una settimana fa era stato costruito il corridoio di legno a protezione del percorso dei neonati verso il mare.

“E’ stato proprio l’Osservatorio regionale sulla biodiversità – spiega l’assessore Fratoni – a formare i volontari, dando loro informazioni istruzioni tecniche e operative per la gestione del nido e della schiusa, in una serie di incontri tenuti dall’Arpat e dall’Università di Siena. Ringrazio tutti i volontari per l’ottimo lavoro di monitoraggio, protezione e cura che hanno condotto e mi auguro che anche la replica, attesa per questa notte, si concluda positivamente con la nascita di altre decine di gemelline. Come Regione continueremo con la campagna di tutela della nostra straordinaria biodiversità e di difesa della natura, in particolare delle specie più rare che trovano nella Toscana il loro habitat ideale”.

Al momento la spiaggia di Rimigliano, per quest’anno, si conferma come il sito di nidificazione e nascita della Caretta caretta collocato più a nord dell’intero Mediterraneo.

Le operazioni di monitoraggio continuano, visto che le schiuse delle uova potrebbero protrarsi per 4 o 5 notti, dato che avvengono soltanto nelle ore fresche. I volontari sono organizzati in turni di 6 ore e si alternano per un’osservazione continua del nido fino alla schiusa dell’ultimo uovo di tartaruga marina.

La gestione dei volontari e dei turni di sorveglianza diurna e notturna del nido è stata affidata al WWF che opera in stretto collegamento con i rappresentanti dell’Osservatorio regionale sulla biodiversità e con l’associazione TartAmare, nonché con i rappresentanti del Comune di san Vincenzo, della Capitaneria di Porto e dei Carabinieri del nucleo Forestale.