Toscana
Natale: la siccità estiva ha bruciato un milione di abeti toscani
Un milione di alberi di Natale e quasi 3 milioni di euro di danni stimati. E’ il costo, elevatissimo, della siccità di questa estate, che non harisparmiato nemmeno la produzione di abeti ornamentali ad uso natalizio chefanno della Toscana, in particolare della zona del Casentino, nell’aretino, uno dei principali poli produttivi del paese. Le temperature elevate accompagnate dallo stress idrico provocato dall’assenza di piogge hanno portato aldisseccamento degli abeti di varie età che avrebbero dovuto essere commercializzati nel prossimo ed imminente Natale.
I danni più gravi per gli abeti più giovani (1 anno) la cui produzione è stata completamente annientata. Un black out della produzione che rischia di lasciare campo libero agli abeti di plastica Made in Cina o agli abeti rossi importanti dal Nord e dall’Est Europa pronti ad invadere il mercato, ma anche provocare serie conseguenze all’assetto idrogeologico dei comuni montani – Montemignaio, Pratovecchio, Castel San Niccolò – dove sono concentrate le aziende vivaistiche specializzate nella produzione di abete. La coltivazione e produzione degli abeti natalizi permette il mantenimento dell’assetto idrogeologico, della manutenzione degli scoli e dei fossi, ed è legato in maniera sostanziale alla coltivazione dei terrazzamenti posti nei vari versanti dei territori di produzione ove insistono le coltivazioni di abeti ornamentali. Il rischio più grande è quello dell’effetto abbandono che potrebbe avere conseguenze disastrose per il territorio circostante nel periodo autunnale.
A lanciare l’allarme, a poco meno di due mesi dal Natale, è il Consorzio per la Valorizzazione dell’Albero di Natale del Casentino a firma di Marco Agnolini in una lettera congiunta firmata dal Presidente di Coldiretti Toscana, Tulio Marcelli (info su www.toscana.coldiretti.it) e Giordano Pascucci di Cia Toscana ed inviata all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Toscana. «Le perdite economiche per le varie aziende agricole – scrivono – sono molto pesanti sia per ciò che riguarda la campagna corrente sia per ciò che attiene alle prossime in quanto, come sopra accennato, i disseccamenti interessano sia abeti che avrebbero dovuto essere commercializzati in questa campagna natalizia (5-6 anni di età), sia piante più giovani di uno, due, tre, quattro anni di impianto. I danni, pertanto, saranno visibili anche per i prossimi 3-4 anni». 150 gli ettari di superficie compromessa all’interno della quale vengono prodotti gli abeti.
Un danno, quello prodotto dalla siccità, che costringerà le imprese a ripristinare le produzioni con costi economici altissimi che da sole non saranno in grado di sostenere. La prevista mancata vendita degli alberi il prossimo Natale ha messo in ginocchio il comportato che solo nel casentino conta una decina di aziende specializzate e circa un centinaio di addetti diretti. «Chiediamo alla Regione Toscana – scrivono – di deliberare un contributo economico necessario per l’acquisto e la messa a dimora degli abeti tale da consentire il mantenimento delle coltivazioni, la lavorazione dei terreni e il non abbandono degli stessi con un probabile, nel tempo, dissesto idrogeologico».