Opinioni & Commenti
Natale, la rinunzia e il fanatismo, due facce della confusione
Atto secondo, la demagogia fanatica. Aggredire chi è diverso da noi, rifiutare di accettarne la diversità per ricostruire artificialmente un’identità finora trascurata o addirittura negata. Ecco quelli della Lega Padana che esortavano a non versare più l’Otto per mille alla Chiesa cattolica rea di difendere gli extracomunitari. Ecco quelli che fino a ieri ostentavano il loro cosiddetto «laicismo», cioè il loro agnosticismo anticlericale se non addirittura anticattolico, le Oriane Fallaci e i Giuliani Ferrara, che adesso rivendicano la bellezza «dei nostri campanili» (contro i minareti), che invitano a leggere il Corano per smascherarne la supposta infamia mentre non hanno mai preso in mano una Bibbia o anche solo un Vangelo.
Possono sembrare, come si diceva una volta, «opposti estremismi». Macché. Sono fratellini brutti e cattivi; sono facce della stessa ripugnante medaglia fatta d’ignoranza e di malafede.
Il nostro cosiddetto Occidente, fino a ieri, era fatto di credenti cristiani (spesso tiepidi e timidi) e di non-credenti (spesso aggressivi). Oggi, ad essi si sono aggiunti altri, credenti sì ma d’un’altra fede: tra loro, c’è addirittura una minoranza chiusa, intollerante, violenta. Quel ch’è necessario è difendere il loro diritto alla diversità, comprendere questa diversità, rispettarla; e al tempo stesso insegnar loro a rispettare la nostra religione e le nostre leggi. Non è difficile. Chi è musulmano se non è un «fondamentalista», cioè uno che usa la religione come un’ideologia non per questo è anticristiano. Cristianesimo e Islam non sono due opposti: sono due fedi diverse, nate da una stessa radice abramitica.
Dinanzi a una cultura diversa con la quale si voglia entrare in contatto, vi sono tre errori fondamentali da non fare. Primo: rinunziare alla propria. Secondo: auspicare che tutti abbandonino le rispettive tradizioni. Terzo: pretendere che siano gli altri a cedere unilateralmente e ad adeguarsi a noi.
Quanto ai falsi neocristianucci diciamo che si è cristiani se si può recitare in buona fede, e con intima adesione, il Simbolo Niceno, cioè il Credo. Altrimenti, cristiani non ci si può dire. Chi cerca giustificazioni nobili per la sua propaganda faziosa, vada a trovarsele altrove. La Chiesa cattolica non è il posto giusto per queste cose.
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