Vita Chiesa
NATALE, CARD. ANTONELLI: CERCHIAMO GESU’ NELLE POVERTA’ CHE CI CIRCONDANO
Un Natale da vivere “nel raccoglimento e nella preghiera, nell’intimità degli affetti familiari, nei gesti concreti di amore verso gli anziani, i malati e i poveri secondo la grande tradizione fiorentina di solidarietà”. È questo l’invito che il cardinale Ennio Antonelli, arcivescovo di Firenze, ha rivolto ai fedeli riuniti in Cattedrale per la Messa nella notte di Natale. “E’ bello – ha proseguito l’arcivescovo – lo spettacolo del presepio nelle case, nelle chiese, nelle scuole, nei vari spazi della vita. E’ bello e prezioso per richiamare alla nostra attenzione il mistero del Natale. Ma è più concreto, più impegnativo e più salutare l’incontro con Gesù Cristo attraverso le molteplici povertà che ci circondano: mancanza di beni materiali, insufficienza di istruzione, carenza di affetti, malattia, emarginazione sociale, solitudine, disordine morale, incredulità, disperazione. Perfino dove Dio sembra più assente è possibile incontrarlo, perché l’amore lo porta a farsi uno con ogni uomo oppresso dal male”.
Nella Messa della mattina di Natale, il cardinale Antonelli ha toccato il tema della pace, rivolgendo “un augurio di pace al mondo intero, specialmente ai paesi poveri dove si calcola che 24mila persone al giorno muoiano di fame, malnutrizione e malattie derivate, dove il 10% dei bambini muore entro i primi cinque anni”. Antonelli ha invocato soprattutto la pace per “la tormentata Patria di Gesù, la Terra Santa, e ai numerosi paesi dilaniati dal terrorismo, dalle guerre e dalle guerriglie in Asia, in Africa, in America Latina e, in gran parte, dimenticati dai media e perciò ignorati dall’opinione pubblica”. L’arcivescovo ha quindi invitato al raccoglimento: “Il quieto silenzio si addice al tempo di Natale sicuramente più del divertimento chiassoso” ha affermato, richiamando la definizione di preghiera data dal poeta Davide Maria Turoldo: “l’amore che canta in silenzio”. La preghiera consente di diventare, ha proseguito il cardinale Antonelli, costruttori di pace nella famiglia, nella città, nella nazione, nella società internazionale: “Per avere un mondo migliore, occorrono certo idee, regole e istituzioni adeguate; ma la cosa più necessaria è cominciare a migliorare il nostro cuore e contribuire all’educazione di quello degli altri”.