Toscana
Nasce un Centro della Regione per affrontare le sfide in materia di salute globale
Dopo i saluti del presidente Enrico Rossi, dell’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni e del rettore dell’Università di Firenze Alberto Tesi, la presentazione del Centro da parte del direttore, Maria José Caldes, e dei responsabili delle due aree tematiche: Gavino Maciocco (politiche sanitarie) e Alessandro Bartoloni (malattie tropicali dimenticate). Poi gli interventi, tra gli altri, di Gianni Tognoni, direttore dell’istituto Mario Negri Sud, Tommaso Langiano, direttore dell’AOU Meyer, Antonio Panti, presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, e di Jean Jannin del Dipartimento di malattie tropicali dimenticate della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in una tavola rotonda moderata da Alberto Zanobini della Regione Toscana.
«Con l’istituzione di questo Centro – sottolinea il presidente Enrico Rossi – la Regione ha voluto costituire una struttura a cui possano fare riferimento tutti gli operatori che si occupano di salute globale, sia nel campo della cooperazione che in quelli della ricerca, della cura, della tutela dei diritti umani. Non è un caso che un’iniziativa come questa abbia trovato terreno fertile proprio qui in Toscana, dove tutto il sistema sanitario è impegnato nella tutela della salute intesa non solo come assenza di malattia, ma di completo benessere fisico, psichico e sociale».
«Il Centro Regionale di Salute Globale – chiarisce l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni – è il frutto di un’alleanza innovativa tra aziende sanitarie, governo regionale e Università, al fine di mettere in atto iniziative che possano contribuire agli sforzi intrapresi dalla comunità internazionale per affrontare le sfide in materia di salute globale».
Si tratta di un’iniziativa originale, è il primo Centro in Italia a carattere istituzionale che si occupa di salute globale, tanto che sia Ministero della Salute che l’OMS hanno patrocinato l’iniziativa e saranno presenti alla giornata di domani. Organizzativamente, il CRSG afferisce all’azienda ospedaliero-universitaria Meyer, e coinvolge una quantità di soggetti: dalle aziende sanitarie alle tre Università toscane, dall’Agenzia Regionale di Sanità alla Scuola Superiore Sant’Anna, fino al Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità, l’OMS. Come partner e collaboratori, una serie di enti che si occupano di salute in tutti i Paesi del mondo: dalla Croce Rossa alla Caritas, da Medici Senza Frontiere al Cospe, da Oxfam al Cuamm.
«Nell’odierno mondo globalizzato e interdipendente, dove l’intensità delle migrazioni, dei commerci e delle comunicazioni tra persone e paesi cresce di continuo, anche la salute è senza confini ed è sempre più globale – dice Maria José Caldés, direttore del CRSG – La “salute globale” è da intendersi come un nuovo paradigma per la salute e l’assistenza sanitaria: un paradigma che può essere applicato al campo della prevenzione, della diagnosi e del trattamento delle malattie, così come a quello della promozione della salute a livello individuale e/o di comunità».
Ogni anno più di 500 milioni di persone si spostano da un punto all’altro del pianeta per motivi di lavoro, di svago o familiari. Gli italiani che attualmente partono per località estere, spesso tropicali o sub-tropicali, sono circa 18 milioni. Anche in Toscana, negli ultimi anni, si è assistito a un costante incremento del numero di viaggiatori, aumentato del 5,7% nel periodo 2001-2004 e, nello stesso periodo, del 18% tra i soli abitanti della zona di Firenze. In aggiunta alle patologie cosiddette «di importazione», che caratterizzano i cittadini italiani che viaggiano all’estero, si trovano le nuove patologie legate al fenomeno migratorio verso il nostro Paese dalle aree più povere del pianeta. L’Italia, oggi, con circa 3 milioni di presenze straniere regolari sul territorio nazionale e un’incidenza sulla popolazione ormai vicina alla media europea (5,2%), si colloca tra i grandi Paesi europei di immigrazione, subito dopo Germania, Spagna, Francia, Gran Bretagna. Nel corso dell’ultimo ventennio, l’immigrazione verso il territorio italiano è cresciuta con ritmo sempre più sostenuto, e si prevede che nei prossimi 20-30 anni la popolazione immigrata aumenterà ancora, raggiungendo una prevalenza del 10-16%. D’altra parte, i cambiamenti climatici stanno generando nuove condizioni che favoriscono la ripresa o l’emergere di patologie un tempo ritenute esclusivamente tropicali, costringendoci ad ampliare i nostri orizzonti culturali e scientifici per essere pronti a fronteggiare nuove patologie e inedite emergenze sanitarie.
Quattro sono le aree tematiche del CRSG, che si raccordano tra loro in una continuità trasversale, alla cui base si centrano gli effetti della globalizzazione – soprattutto di quella economica- sulla salute dei popoli:
Cooperazione sanitaria internazionale. Il Centro fornirà agli operatori del Sistema Sanitario Toscano l’opportunità di partecipare a progetti di cooperazione sanitaria internazionale, di condividere valori e conoscenze e di utilizzare al meglio la loro professionalità e umanità La strategia regionale di cooperazione sanitaria internazionale (CSI) si basa sui principi di equità e lotta alle disuguaglianze nell’accesso alle cure. I principali ambiti di azione sono la formazione del personale locale, il miglioramento della salute materno-infantile e il rafforzamento dei sistemi sanitari pubblici. In raccordo con i principali attori della cooperazione internazionale, la CSI intende superare il concetto di microprogettualità e lavorare verso programmi paese, ottimizzando le risorse al fine di ottenere il maggior impatto possibile.
Salute dei migranti. Le attività del Centro saranno indirizzate all’informazione e comunicazione al servizio della popolazione immigrata e alla formazione a favore degli operatori socio-sanitari. Obiettivo è quello di collaborare con le Istituzioni (Regione Toscana, Aziende Sanitarie e altri Enti) per promuovere equità e appropriatezza nell’offerta sanitaria alla popolazione migrante. La Toscana conta una presenza significativa di migranti, che incidono sulla popolazione locale per il 9,7% (con punte di oltre il 13% nella provincia di Prato e di circa l’11% nelle province di Firenze, Siena e Arezzo, a fronte di un dato nazionale che si attesta intorno al 7,5% (dati Istat 2010).
Politiche sanitarie. In questo ambito il Centro avrà come obiettivo la diffusione della conoscenza, l’attività di ricerca e la condivisione di modelli di sostenibilità di sistemi e politiche sanitarie. In un mondo globalizzato e caratterizzato da un momento di grave crisi economica e finanziaria l’approfondimento delle politiche sanitarie, delle nazioni e delle istituzioni internazionali, risulta essere determinante per la loro inevitabile interconnessione.
Malattie tropicali dimenticate e medicina dei viaggiatori. Il Centro intende contribuire alla conoscenza e alla ricerca sulle malattie tropicali al fine di rendere gli operatori sanitari sempre più pronti a fronteggiare nuove patologie o emergenze sanitarie. A causa degli intensi movimenti delle popolazioni, della circolazione degli alimenti e della crescita demografica dei paesi con limitate risorse economiche, alcune patologie che fino a poco tempo fa erano ritenute esclusivamente tropicali stanno diventando una problematica fortemente presente anche sul nostro territorio. Lavorare e informare sulle malattie tropicali, qui come nei paesi terzi, rappresenta un nodo essenziale del circolo virtuoso che ha come obiettivo la salute a livello globale.
Beneficiari delle attività del CRSG, operatori sanitari e amministratori pubblici, studenti, ricercatori e docenti universitari, comunità di immigrati, associazioni e istituzioni del terzo settore, cittadini di Paesi terzi coinvolti in attività di cooperazione sanitaria internazionale e ricerca scientifica.
Il Centro di Salute Globale della Regione Toscana, nell’anticipare la propria giornata inaugurale, ha ospitato nei giorni scorsi il suo primo evento internazionale: il terzo Meeting della Non-Endemic Countries Initiative on control of Chagas disease, organizzato e promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo Meeting ha rappresentato un passaggio fondamentale per la lotta a una malattia «dimenticata», la malattia di Chagas, sempre più presente in Europa e che si inserisce a pieno titolo nel dibattito sulle migrazioni, le nuove sfide dei nostri servizi sanitari e la medicina tropicale, pilastri del lavoro del Centro di Salute Globale. Il Meeting ha rappresentato anche un’ulteriore occasione per rafforzare i già stretti legami tra la Regione Toscana e l’Università di Firenze con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a riconoscimento del lavoro svolto in questi anni, per la malattia di Chagas e le malattia tropicali in genere.
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