Le commissioni cultura e agricoltura dl Consiglio Regionale della Toscana, dopo aver lavorato per molti anni alla valorizzazione del patrimonio archeologico etrusco in Toscana, attraverso importanti convegni tenutisi nei principali centri legati a tale civiltà e dedicati a temi storici significativi (la donna etrusca, l’agricoltura, il mare, il sacro), nonché alle attuali problematiche dei musei e dei parchi archeologici della nostra Regione, hanno inteso far tesoro di questa esperienza con una proposta rivolta a quei comuni che attualmente coincidono con i centri che anticamente fecero parte della federazione delle città etrusche. Con un incontro tenutosi a Cortona (nel centro convegni Sant’Agostino), scelta non a caso dalle commissioni come città modello per l’archeologia, alla presenza dei Presidenti delle commissioni regionali Aldo Manetti (agricoltura), Enzo Brogi (attività culturali e turismo) e del sindaco Andrea Vignini, si è proposto ai comuni partecipanti (fra gli altri Chiusi, Cortona, Fiesole, Tarquinia, Cerveteri) la suggestiva idea di «rivitalizzare» l’antica federazione delle città etrusche, creando un tavolo di lavoro che unisca in prima battuta le antiche lucumonie (prima dodici poi quindici con l’età romana) dell’Etruria (coincidente attualmente con l’odierna Toscana, parte del Lazio e dell’Umbria), attorno ad un tema progettuale che colleghi gradualmente tutti i centri, anche minori, legati con il mondo etrusco.Si è proposto pertanto alla discussione dei partecipanti la bozza per un preliminare protocollo di intesa che abbia come obiettivo principale la ricostituzione della federazione delle città etrusche e la progettazione, coordinata per ambiti territoriali da ciascuno dei centri in indirizzo, delle vie degli Etruschi, che in ultima analisi dovrebbero collegare, in un unico percorso futuro e in maniera omogenea, i centri dislocati nelle tre regioni.