Toscana

Nasce a Prato «Opera 22», il primo ristorante didattico

di Giacomo Cocchi

Due sale luminose poste su due piani, un ampio giardino a ridosso delle antiche mura, una cantina contenente le migliori produzioni vinicole italiane e una cucina tecnologicamente avanzata; tutto questo è Opera 22 «Passione e cucina», il primo ristorante didattico di alta qualità. Siamo a Prato, dove, in un elegante palazzina di due piani situata in via Pomeria, 64, è nata la ventiduesima emanazione dell’Opera Santa Rita, la fondazione promossa dalla diocesi con l’obiettivo di curare l’educazione e l’assistenza a minori e disabili.

Inaugurato sabato 18 aprile alla presenza del Vescovo di Prato mons. Gastone Simoni, dell’assessore regionale ai servizi sociali Gianni Salvadori e delle autorità cittadine, il nuovo progetto si pone l’obiettivo di formare professionalmente i ragazzi, ospiti nelle case famiglia della fondazione, che hanno alle spalle storie di disagio sociale e familiare. Opera 22 però non vuol essere un «semplice» ambiente didattico e formativo ma un ristorante di alto livello, gestito da personale qualificato. Non a caso lo slogan, coniato in occasione della sua apertura, dice: «per chi vuol star bene facendo del bene».

Il progetto, che si è avvalso dei contributi della Provincia e del Comune di Prato e della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, prevede un’altra caratteristica, oltre ai ragazzi delle case famiglia saranno coinvolti anche quelli autistici. Si tratta in questo caso di una novità assoluta a livello nazionale: ogni lunedì i ragazzi affetti da questa sindrome avranno la gestione del ristorante per l’intera serata, curandone ogni aspetto, dalla cucina al servizio in sala.

Aperto tutti i giorni a cena, Opera 22, grazie alla preparazione dello chef Diana Marcantuono e alla competenza del maître e sommelier Simone Bartolozzi, proporrà una cucina estremamente dinamica: ogni sera sarà servito un piatto diverso, secondo la fantasia dei gestori e la stagionalità dei prodotti. Il martedì e il mercoledì sarà di scena il wine-bar con degustazioni guidate di affettati, salumi e formaggi abbinati al vino. I restanti giorni il menù è alla carta. La domenica, giorno di chiusura, si potranno prevedere eventi organizzati come ricevimenti e feste private.

Uno dei fiori all’occhiello di Opera 22 è rappresentato dalla ricca cantina, curata dal sommelier, contenente circa 1500 bottiglie. Da segnalare la possibilità di rinunciare ad ordinare una bottiglia intera e di scegliere il vino a bicchiere, riuscendo a gustare il prodotto giusto per ogni piatto, e contenendo così la spesa. Ottima e ampia scelta anche per il fine pasto, grazie alla carta dei dessert, dei distillati e la possibilità di scegliere tra varie miscele di caffè, appositamente selezionate.

I coperti sono 64, divisi in due sale, poste su due piani, dotate di ampie finestre che guardano il bastione e il sottostante giardino. Quest’ultimo rappresenta uno spazio davvero suggestivo, situato tra l’edificio, il bastione e le mura trecentesche.

Tornando all’aspetto didattico, Simone e Diana avranno il compito di seguire e istruire i dieci ragazzi, sei normodotati e quattro autistici, scelti tra i minori seguiti dalla Fondazione, secondo precisi criteri formativi. Ogni sei mesi si alternerà, nel lavoro al ristorante, che va dal servizio in sala a semplici mansioni di cucina, un gruppo diverso, composto da dieci elementi. L’esperienza maturata tra le mura di Opera 22 potrà così costituire, per i ragazzi del Santa Rita, un ottimo biglietto da visita da spendere in futuro nel mondo del lavoro.

Il progetto sarà gestito dall’associazione, costituita ad hoc, «Amici del Santa Rita», di cui la Fondazione è il socio principale. Al ristorante si potrà accedere – come avviene generalmente per i circoli – iscrivendosi all’associazione; il cliente può scegliere se ricoprire la semplice veste di «socio fruitore» (pagando 5 euro), status che non implica l’assunzione di impegni associativi, oppure entrare a far parte degli «Amici» a tutti gli effetti, versando un contributo maggiore.

Per gestire i rapporti di lavoro – il servizio prestato dai ragazzi sarà regolamentato da un contratto – è stata creata una cooperativa sociale, chiamata anch’essa Opera 22, che avrà il compito di curare anche gli inserimenti formativi.

L’apertura ufficiale al pubblico sarà sabato 2 maggio. Per contatti visitare il sito internet del ristorante: www.opera22.it