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NAPOLI: IERI SERA UNA FIACCOLATA PER DIRE NO ALLA CAMORRA E ILLUMINARE LA SPERANZA

Una fiaccolata per dire no alla cultura di morte della camorra, che, ogni giorno, semina nuove vittime a Napoli. È stata organizzata ieri sera dalla parrocchia dei Sacri Cuori di Secondigliano con la partecipazione anche delle altre comunità parrocchiali del 14° decanato, zona dove si contano più omicidi, nell’ultimo periodo, da parte della criminalità organizzata. “Accendiamo una fiaccola – si leggeva nel manifestato preparato dai parroci per invitare la cittadinanza a partecipare – per illuminare la speranza: la speranza che questo non sia più un quartiere di morte, un segno per riaffermare la volontà di non arrenderci ad un futuro di violenza e per camminare sulle strade del beato Gaetano Errico, uomo di pace e di speranza (fondatore dei Missionari dei Sacri Cuori, n.d.r.)”.

La fiaccolata ha sfilato nel centro storico di Secondigliano. “L’iniziativa – ha spiegato il parroco dei Sacri Cuori, padre Luigi Toscano – vuole essere la risposta della parte buona del rione, che è la maggioranza, alla criminalità organizzata”. Lo scopo, aggiunge padre Toscano, è “incoraggiare la popolazione perché si è creato un clima di tensione e la paura ormai si taglia a pezzi. La nostra forza è la preghiera, attraverso la quale vorremmo toccare i cuori dei malavitosi”. Camorra, degrado, disoccupazione, spaccio di droga affliggono il quartiere. “È difficile superare tanti problemi – dichiara don Mario Dell’Aquila, parroco di Maria SS. del Carmine – ma non si spegne la speranza. Certo, i primi omicidi, a Secondigliano, sono avvenuti proprio fuori alla mia parrocchia, ma non ci arrendiamo facendo quel che si può”. “In ogni caso, non possiamo sostituirci allo Stato perché non ci sono le forze né le possibilità”.Sir