Toscana
MYANMAR: PEGASO D’ORO REGIONE TOSCANA CONSEGNATO A SAN SUU KYI
(ASCA) – Il Pegaso d’oro della Regione Toscana è stato finalmente consegnato ad Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace e storica leader per i diritti umani e la democratizzazione della Birmania. La Regione Toscana aveva deciso di assegnare il Pegaso d’oro ad Aung San Suu Kyi per il suo impegno per i diritti umani all’inizio del 2008 e l’allora assessore alla pace e alla cooperazione internazionale Massimo Toschi lo aveva portato personalmente in Myanmar. Ma non gli era stato possibile incontrare il premio Nobel, che si trovava reclusa in casa agli arresti domiciliari. Il premio era stato perciò consegnato all’ambasciata italiana a Rangoon con l’impegno che sarebbe stato portato alla Signora, come la chiamano i suoi connazionali, non appena fosse stato possibile. Ora l’ambasciatore Paolo Andrea Bartorelli ha scritto alla Regione che il Pegaso è stato finalmente consegnato e che lui stesso lo ha portato ad Aung San Suu Kyi. “La Signora – scrive l’ambasciatore – mi è parsa estremamente lieta dell’iniziativa e molto grata del fatto che in Italia si continui a sostenere la sua attività per la democratizzazione della Birmania”. “C’é voluto tempo e pazienza, sono passati tre anni – sottolinea in proposito il presidente della Regione Enrico Rossi – ma quella di oggi è una gran bella notizia. Il Pegaso, che negli anni è andato a personalità come Gorbaciov, Rabin, Arafat e Ingrid Betancourt e la stessa Aung San Suu Kyi, è per la Toscana l’emblema degli ideali che hanno fatto rinascere l’Italia dopo il nazifascismo ed ha una fortssima carica simbolica di libertà, democrazia, convivenza civile e pace. Aung San Suu Kyii ha saputo incarnare questi ideali e continua a farlo con la sua lunghissima azione pacifica contro il regime che governa in Myanmar. Questo per noi – conclude Rossi – è un piccolo evento, ma grande dal punto di vista simbolico, il segno che la battaglia per la democrazia e i diritti umani va avanti e arriverà, ne siamo certi, al traguardo. Nonostante i tiranni”.