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MYANMAR, CICLONE NARGIS: GOVERNO ACCETTA AIUTI MA NON OPERATORI UMANITARI

Il governo del Myanmar, dopo giorni di esitazioni, ha infine accettato l’invio di aiuti dalle agenzie internazionali ma ha detto che non saranno ammessi operatori umanitari stranieri, di nessuna nazionalità. Il Programma alimentare mondiale (Pam) ha avuto l’autorizzazione a cominciare l’invio aerei cargo dal Bangladesh e due velivoli sono già in volo; gli aiuti provenienti da paesi asiatici, come India, Thailandia e Repubblica popolare cinese erano già stati accettati. “Al momento il Myanmar non è nella posizione di ricevere team di soccorso e giornalisti dai paesi stranieri. Stiamo dando priorità a ricevere gli aiuti e a distribuirli nelle regioni colpite dal ciclone con le nostre proprie risorse” si legge in un messaggio del ministero degli Esteri diffuso dai media birmani. Il Pam aveva chiesto i ‘visa’ per 14 operatori, la metà provenienti dalla Thailandia e intendeva avvalersi anche di esperti del Bangladesh, con esperienza in questi cataclismi, ma a nessuno di loro è stato concesso di entrare, in una decisione che l’agenzia dell’Onu ha definito “senza precedenti”. Nella nota del ministero degli Esteri si comunica inoltre che un aereo atterrato a Yangon e proveniente dal Qatar è stato respinto perché portava team di operatori di soccorso e giornalisti; non sono stati diffusi maggiori dettagli. Secondo le stime diffuse dai media di Stato, il ciclone ‘Nargis’ che ha colpito il paese sabato scorso ha provocato 23.000 vittime e 42.000 dispersi mentre i senza tetto potrebbero essere 100.000; nei giorni scorsi l’inviato americano a Yangon ha alzato la stima a 100.000 morti ma una vero bilancio al momento è impossibile. Fonti della MISNA contattate nell’ex capitale birmana hanno detto che, a quasi una settimana dal cataclisma, gli aiuti non sono arrivati ancora alla popolazione che deve contare sulle sue risorse per procurarsi cibo e acqua potabile, i cui prezzi sono saliti vertiginosamente.Misna