Il 25% delle famiglie italiane una su quattro sono in difficoltà nel pagamento del mutuo di casa. Se poi si considerano tariffe e bollette, quasi il 50% dei nuclei familiari deve versare il 30% del proprio reddito per la casa. La situazione peggiore è per le famiglie mononucleari o con uno o più figli. Il grado di indebitamento nel 2011 ha raggiunto gli stessi livelli registrati nel 2007, quando non era ancora scoppiata la crisi economica. Sono alcune delle proiezioni e delle analisi presentate oggi a Roma dall’Osservatorio Regionale sul Costo del Credito (Orcc), promosso da Caritas italiana e Fondazione Culturale Responsabilità Etica, in collaborazione con il Centro culturale Francesco Luigi Ferrari. Secondo alcune previsioni, nel 2011 le famiglie a rischio saranno pari al 24,7% ovvero a quelle rilevate nel periodo pre-crisi. Se si considerano anche le altre spese per la gestione della casa si legge nell’analisi – la quota sale al 46,7%. In altri termini circa la metà delle famiglie con mutuo destinano più del 30% del loro reddito per le rate e per le altre spese ordinarie per la casa. I soggetti più a rischio sono le famiglie mononucleari e le famiglie composte da un adulto e da uno o più figli, con un’età inferiore ai 34 anni, la licenza elementare, lavoratore autonomo o in cerca di un’occupazione. Le famiglie più a rischio abitano in Liguria, Abruzzo, Molise, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna. Se si escludono l’Abruzzo e il Molise, colpite anche dal terremoto, risulta che le regioni più esposte sono proprio quelle economicamente più dinamiche ovvero quelle che consentivano di scommettere maggiormente sul futuro. Per quanto riguarda le famiglie in affitto, l’analisi denota una maggiore vulnerabilità che si presenta nell’accesso al credito e nella sostenibilità economica dell’indebitamento. Emerge, ad esempio, che l’incidenza media sul reddito delle spese di gestione è lievemente superiore nelle famiglie in affitto (8,8% contro 7,9), confermando una situazione più sfavorevole per chi abita in affitto. L’incidenza delle spese di gestione tende ad aumentare negli anni successivi al 2007 a causa dell’aumento dei prezzi e delle tariffe delle voci di spesa comprese (elettricità, riscaldamento). Tra le famiglie maggiormente penalizzate si trovano anche in questo caso quelle unipersonali e monogenitoriali, con l’incidenza della spesa sul reddito intorno al 12%, nettamente superiore alla media complessiva. Lo studio indica alcune strade preventive per evitare l’indebitamento eccessivo: politiche fiscali più eque per tutelare il potere di acquisto delle famiglie nell’accesso alla casa ed interventi redistributivi sul fronte del lavoro.