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Mutilazioni genitali femminili: Amnesty, risoluzione Onu è passo importante
L'assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato ieri, all'unanimità, una risoluzione che chiede a tutti i Paesi del mondo dimettere al bando le mutilazioni genitali femminili. La risoluzione non ha valore vincolante, ma il fatto che sia stata accettata all'unanimità riflette un consenso che raramente si manifesta.
«Questo è un momento importante per tutti coloro che sono impegnati nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili e in particolar modo per tutte le ragazze e le donne che hanno subito questa pratica mostruosa», ha dichiarato José Luis Diaz, rappresentante di Amnesty international presso le Nazioni Unite a New York. «Il risultato di oggi – prosegue Diaz – è stato il primo per l’assemblea generale delle Nazioni Unite. Ogni anno le mutilazioni genitali femminili colpiscono circa 3 milioni di ragazze in quasi 30 paesi».
Anche per Pietro Marcenaro, presidente della Commissione diritti umani del Senato la risoluzione Onu è «un importante passo in avanti nell‘affermazione dei diritti universali. Dobbiamo questo risultato innanzitutto alle tante donne africane che da anni si battono per questo obiettivo” al quale «l‘Italia ha molto contribuito». «Salutiamo questa vittoria di civiltà – ha concluso – nella consapevolezza che c‘è ancora molto da fare contro il femminicidio, lo stupro e la violenza domestica sradicando dalle nostre società la discriminazione di genere».