Cultura & Società

MUSEI: ECCO LE NUOVE EMOZIONI DI PALAZZO VECCHIO

Nuove emozioni in Palazzo Vecchio, a Firenze, dove da oggi è aperta ai visitatori la stanza da cui Bianca Cappello, seconda moglie del granduca Francesco I figlio di Cosimo dè Medici, spiava dall’alto, tramite una grata ancora oggi esistente, il Salone dei Cinquecento, quello ove si svolgeva tutta la vita pubblica della città. Il piccolo ambiente fa parte di una serie di novità definite come le «emozioni” di Palazzo Vecchio, dal nome di un progetto fatto per arricchire l’itinerario museale e coinvolgere il pubblico che comprende anche piccoli spettacoli teatrali e attività di laboratorio che si svolgono nel museo. Il vano «riscoperto”, che Bianca Cappello utilizzava come rifugio giornaliero dalla vita della corte granducale, è in realtà un piccolo stanzino, finora adibito a deposito, noto agli studiosi ma finora sconosciuto al grande pubblico, che è stato restaurato proprio per diventare visitabile.

Recuperati anche gli affreschi sul soffitto decorato a grottesche da Antonio d’ Annibale da Campogiallo, pittore pressoché sconosciuto, ma al quale si attribuiscono anche le grottesche dei corridoi degli Uffizi. Alla stanza si accede da un passaggio «segreto” rintracciabile nella Sala delle carte geografiche spingendo la parete all’altezza della mappa dell’Armenia, e poi transitando da un terrazzino. Fu realizzata tra il 1563 ed il 1565, e porta la «firma%’ di Giorgio Vasari che progetto in quel periodo l’ innalzamento del tetto del salone dei Cinquecento.

Tra le novità di Palazzo Vecchio, che accompagneranno questa “scoperta», figurano anche nuove animazioni nel museo, ovvero piccoli spettacoli teatrali fatti per rendere più vivace la visita e fornire uno sguardo sulla vita rinascimentale a Firenze. I nuovi soggetti riguardano il Rinascimento femminile e una storia dedicata ai figli di Cosimo ed Eleonora dè Medici, Bia e Garcia morti prematuramente. Realizzati, inoltre, due laboratori: uno, in collaborazione con il museo di Storia della scienza dedicato alla prospettiva, tecnica che fu messa a punto dagli artisti fiorentini del ‘400. L’altro è sulla pittura «a fresco” tra ‘400 è 500 e permette di sperimentare direttamente l’esecuzione di un piccolo affresco, dalla progettazione del disegno alla preparazione di materiali e strumenti. Il progetto «Emozioni da museo” è stato promosso dal Comune di Firenze con i contributi di Regione Toscana, Provincia di Firenze, Ente Cassa di risparmio di Firenze, Associazione industriali, Unicoop, Pitti Immagine, Europ Assistance, Officina farmaceutica S.Maria Novella. (ANSA).

Museo dei ragazzi di Palazzo Vecchio