Cultura & Società

MUSEI: A FIRENZE ARRIVANO FOTO CHE ANCHE I CIECHI POSSONO VEDERE

Arrivano le foto per i non vedenti: è il percorso museale tattile, con foto fruibili anche dai ciechi, previsto nel progetto, il primo al mondo, realizzato dal Museo Nazionale Alinari della Fotografia, in vista dell’inaugurazione della nuova struttura in programma a Firenze il prossimo 28 ottobre. Il percorso è dedicato alla nascita della fotografia e composto, al momento, di 20 speciali foto.

Le immagini che anche i ciechi possono vedere, consistono nella trasposizione in tre dimensioni di alcune delle foto più significative del museo che attinge da un archivio di 4 milioni di ‘pezzi’ del celebre atelier Alinari. Ogni foto è poi accompagnata una didascalia in braille per facilitarne ulteriormente la comprensione. Nato da un’idea di Claudio De Polo, presidente della Fratelli Alinari, il progetto è stato realizzato in collaborazione con la stamperia Braille della Regione Toscana e presentato insieme all’assessore alle Politiche Sociali Gianni Salvadori e al presidente nazionale dell’ Unione italiana ciechi Carlo Monti. Come spiegato da De Polo “é un’esperienza nobile e coraggiosa che ospiteremo con orgoglio nel nostro museo e a cui in futuro vogliamo dedicare ancora più spazio. L’idea è nata durante un viaggio ad Anversa dove, su un barcone, un percorso attrezzato per i visitatori vedenti permetteva di entrare in qualche modo nel mondo e nella realtà dei non vedenti. D’ altra parte – ha aggiunto – la fotografia non è solo immagine, ma soprattutto immaginazione”.

Anche le foto, è stato spiegato, non sono solo semplici trasposizioni in rilievo degli originali, ma vere e proprie rivisitazioni, per trasmettere emozioni anche a chi non può vedere l’opera. Per ogni foto sono stati utilizzati materiali fortemente evocativi come vetro, legno, tessuto, carta, sabbia, metallo, adatti non solo a determinare personalissime informazioni tattili, e stimolare le percezioni. Il risultato sono tanti pezzi unici, insoliti collage di diverse misure secondo le esigenze della foto da riprodurre, della lettura tattile o del fotografo. Così, una piccola spilla è stata ingrandita per poter essere esplorata con le mani. I faraglioni di Capri mantengono invece le dimensioni del grande originale, per sottolineare appunto il senso della grandiosità. Delle begonie si accentuano carnosità e linearità delle forme. Per altri soggetti sono state adottate soluzioni diverse. Sabbia per le piramidi, carta indiana profumata per una rosa, scorze di pino per i faraglioni. Bizzarra la riproduzione del ritratto della scintillante miliardaria americana Peggy Guggenheim, ricostruita con tanto di vistosi occhiali e monili anni 50.

“Queste foto in rilievo – ha sottolineato Monti – hanno, al di là della freschezza evocatrice, anche una loro rigorosa ed efficace scientificità. Poiché noi ciechi, come noto, vediamo attraverso il tatto, interpretando i rilievi con le mani e ricostruendo le immagini nella mente, ma per esplorare e conoscere, la mano segue per alcune regole precise che consentono la comprensione”. (ANSA).