Cultura & Società
MUSEI: 300 NATURE MORTE RACCOLTE IN VILLA MEDICEA A POGGIO A CAIANO
Nascerà nella villa medicea di Poggio a Caiano (Prato) il primo museo italiano dedicato alla natura morta, con 200 opere in esposizione ed un centinaio destinate allo studio e alla ricerca, provenienti dal Polo museale fiorentino. Il progetto è stato presentato sabato scorso dal soprintendente, Antonio Paolucci, e dal sindaco di Poggio a Caiano, Silvano Gelli, col presidente della Provincia di Prato Massimo Logli. Le 200 opere saranno selezionate tra gli 800 dipinti del Polo museale – in particolare della galleria Palatina, degli Uffizi e della stessa villa del Poggio – che i Medici, e in minor parte i Lorena, hanno commissionato o scelto tra il XVI e il XVIII secolo. Lo spazio espositivo sarà allestito in 16 sale, con un preciso percorso tematico. I dipinti (tele, tavole ad olio, tempere e acquarelli) saranno disposti in modo da seguire cronologicamente i componenti dei Medici che li commissionarono, e in relazione ai luoghi per i quali furono ideati, o ai quali furono destinati dai collezionisti.
L’apertura del museo, è stato sottolineato, è prevista per l’ottobre 2006, ma un primo nucleo espositivo è già pronto: si tratta del gruppo di dipinti di Bartolomeo Bimbi realizzati per Cosimo II, e raffiguranti campionari di agrumi, uva e frutti della Toscana. Il progetto, realizzato e finanziato in base ad un protocollo d’intesa tra la Soprintendenza al Polo museale e il Comune, costerà complessivamente 1 milione e 200 mila euro (di cui 900 mila a carico del Polo e 300 mila messi a disposizione dal Comune).
Nel protocollo, inoltre, sarà previsto un intervento complessivo di risistemazione dell’area medicea nel centro di Poggio a Caiano, con un contributo aggiuntivo di circa 600 mila euro messi a disposizione della Provincia di Prato, che prevede il restauro della Sala della Giostra della Palazzina reale e il completamento del recupero delle scuderie medicee. La Villa, sorta come fortilizio medioevale, fu acquistata verso il 1480 da Lorenzo dè Medici, che la fece ricostruire da Giuliano da Sangallo.
I lavori di ristrutturazione e di abbellimento degli spazi proseguirono con il figlio del Magnifico, il papa Leone X. Nella seconda metà dell’Ottocento, quando Firenze divenne capitale, Vittorio Emanuele II scelse la Villa come luogo di villeggiatura, ed essendo un noto amante dei cavalli e della caccia, ordinò la costruzione di nuove scuderie.
Il progetto scientifico del nuovo museo è curato da Marco Chiarini (già direttore della Galleria Palatina e specialista degli studi sulla natura morta) e dal vicedirettore della Galleria Palatina, Stefano Casciu, in collaborazione con la direttrice della Villa medicea di Poggio a Caiano Isabella Lapi Ballerini. (ANSA).