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Münster: celebrazione ecumenica per le vittime di sabato. «Perché un uomo fa una cosa così terribile?»

Una donna di 51 anni e un uomo di 65 sono le vittime dell’incidente di sabato pomeriggio a Münster quando un piccolo camper ha investito la gente seduta al Kiepenkerl, locale della città vecchia. L’autista, cittadino tedesco, residente a Münster, 48 anni, si è tolto la vita subito dopo. Gremita la chiesa di San Paolo a Münster nella serata di ieri, domenica 8 aprile, per la celebrazione ecumenica di commemorazione delle vittime dell’incidente di sabato.

«Siamo qui a mani vuote Signore» ha esordito il vescovo Felix Genn. «Perché è successa questa cosa?», è la domanda a cui ha dato voce il decano Jörg Hagemann, «perché un uomo fa una cosa così terribile?». Nell’omelia il vescovo Genn ha parlato delle urla che si sono sentite sul luogo dell’accaduto e dell’«urlo del perché» nella «nostra città, in questo giorno primaverile», nell’ottava della Pasqua sia avvenuto ciò. È necessario «uno spazio per non restare soli con questa domanda», un «luogo per urlare questo perché» in uno spazio di solidarietà, in cui credenti e non credenti sono uniti. «Riusciamo a immaginarlo anche nel cuore dell’uomo che ha compiuto questo atto, un profondo urlo della ferita e della non risposta?», ha chiesto il vescovo. «I credenti e la Chiesa non sono una agenzia di risposte per le domande della vita o per questo perché», né il «messaggio della resurrezione e della speranza» che si sente in questi giorni è «un meteorite che cade dal cielo», ma «nasce proprio da questo mondo». Parole di ringraziamento ha usato anche il vescovo per la «comunità solidale» che nelle ore dell’accaduto si è mobilitata massicciamente per prestare soccorso e aiuto. I concelebranti hanno acceso una candela al cero pasquale e sono andati ad accendere le candele dei presenti.

La Polizia ancora indaga sulle cause del gesto e, in un comunicato, ieri ha reso noto che anche gli alloggi, che l’uomo occupava a Dresda e Pirna, sono stati perquisiti e in una delle abitazioni sono state trovate bombole di gas e taniche di bio-etanolo e benzina. «Per quale scopo il perpetratore tenesse le sostanze nell’appartamento, è oggetto dell’indagine», ha dichiarato ai giornalisti il capo della polizia Hajo Kuhlisch, che ha confermato l’assenza di «motivazioni politiche e di complici». Plausibile la via dei «problemi personali». L’uomo era stato segnalato per liti e minacce «in ambito familiare», più recentemente aveva avuto contatti con le strutture sanitarie della città. «C’è bisogno di tempo», per capire ha detto Kuhlish. Venti le persone ferite, tre ancora in gravi condizioni. Intorno alle 12 di ieri il ministro degli Interni Horst Seehofer, Armin Laschet, presidente della regione Nord-Reno Westfalia, insieme al ministro regionale degli Interni e al sindaco di Münster si sono recati sul luogo dell’accaduto. Parlando ai giornalisti, Laschet ha fatto riferimento al raduno dei cattolici tedeschi, il Katholikentag, che si terrà dal 9 al 13 maggio a Münster e alla necessità di «verificare se rafforzare le misure di sicurezza», ma ha aggiunto: «Non vogliamo lasciare che le nostre vite siano limitate da misure di sicurezza».