Toscana
Mps: presidente Tribunale, edificio non a norma fuori i cronisti. Odg: «stupefacente»
I giornalisti non possono salire al terzo piano del Palazzo di Giustizia di Siena, dove si trovano gli uffici della Procura, per motivi di sicurezza relativi alle condizioni dell’edificio. Lo ha detto Stefano Benini, presidente del Tribunale, spiegando ai giornalisti perché è stata emessa una ordinanza (firmata dal Questore di Siena Giancarlo Benedetti su richiesta dello stesso presidente del Tribunale e del Procuratore capo Tito Salerno) che impone ai cronisti di restare al piano terreno.
«Il palazzo – ha detto Benini – è vecchio, ha numerose criticità, ci cascano i calcinacci dentro. Questo palazzo è privo di certificato per la prevenzioni degli incendi, è tutto fuori norma. Io sono preoccupato per i frequentatori del palazzo», ha aggiunto il magistrato, precisando che «stiamo lavorando per ovviare alla situazione» ma che ci sono problemi di risorse.
Inoltre il presidente del Tribunale ha spiegato ai giornalisti che «la frequentazione è già sovradimensionata rispetto alle reali strutture recettive» e «questo riversarsi in massa di persone come voi che fate il vostro dovere, ma anche di curiosi, durante l’orario di svolgimento delle funzioni ordinarie, la moltiplicazione delle persone presenti, costituisce un intralcio delle funzioni ordinarie».
Una motivazione «stupefacente, inaudita, certamente originale» secondo Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, e Paolo Ciampi, presidente dell’Associazione stampa toscana. «Cacciare fuori i cronisti dal palazzo di giustizia di Siena – continuano i due – con la scusa che l’edificio è completamente fuori norma è cosa che non si era ancora mai sentita in un Paese del mondo sviluppato. Per impedire ai cronisti di svolgere la loro attività si arriva a dare un’immagine grottesca e indecorosa della giustizia in Italia descrivendo il Palazzo di giustizia come un edificio che andrebbe immediatamente chiuso al pubblico.