Toscana

Mps: 36 soci iscritti a parlare, si profilano 6 ore di interventi

Si profilano 6 ore di interventi dei soci all’assemblea di Banca Monte dei Paschi di Siena. Secondo gli ultimi aggiornamenti, infatti, gli iscritti a parlare sono, al momento, 36. Ognuno può intervenire per 10 minuti e dunque la discussione potrà andare avanti per 6 ore. Seguiranno le repliche del management e le eventuali brevi controrepliche dei soci. Poi il voto sull’unico punto all’ordine del giorno.

«La situazione è totalmente sotto controllo». Lo ha ribadito il presidente di Mps Alessandro Profumo, all’apertura dell’assemblea dei soci. Dopo aver ricordato che la banca ha «31 mila lavoratori, 6 milioni di clienti ed è una delle grandi aziende del Paese», il presidente di Mps ha letto il comunicato stampa diffuso ieri sera al termine del CdA nel quale lo stesso Consiglio d’amministrazione «prendendo atto delle continue esternazioni da parte di numerosi personaggi pubblici ed esponenti politici tese a strumentalizzare le vicende legate all’emissione dei Nuovi Strumenti Finanziari, esprime il suo profondo sconcerto per la leggerezza con la quale viene trattato il tema della ricapitalizzazione della Banca».

Secondo il Consiglio di Rocca Salimbeni «anche la vicenda della ristrutturazione del portafoglio titoli, avviata su iniziativa di MPS stessa e non da soggetti terzi, viene descritta con toni e termini assolutamente inappropriati che ingenerano nel pubblico e nel mercato una percezione di instabilità e di rischio che non sussiste alla luce della piena e normale operatività della Banca”. MPS ribadisce che «la necessaria richiesta del supporto pubblico ai fini dell’EBA capital exercise si riconduce prevalentemente alla crisi del debito sovrano che ha ridotto il valore del portafoglio titoli di stato Italiani detenuti dalla Banca, e solo in misura minore anche all’attività di verifica ancora in corso sulle operazioni Alexandria, Santorini e Nota Italia di cui tutti parlano. Si sottolinea anche che il miglioramento della spread riduce il deficit di capitale per il quale il supporto è richiesto».

«Inoltre – aggiunge il Cda di Mps – come evidenziato in precedenza, tale richiesta di supporto pubblico garantisce in modo inequivocabile l’adeguato presidio patrimoniale della Banca e quindi usare termini impropri quali “crac” o “fallimento”, evidentemente privi di ogni fondamento, con riferimento a MPS, danneggia i clienti, i dipendenti, gli azionisti e tutti gli stakeholder della Banca stessa». Il Consiglio di Amministrazione di MPS si dice infine «sereno e consapevole di aver avviato, attraverso il nuovo Management, un percorso di discontinuità e profondo risanamento che porterà al pieno rilancio della Banca».