Vita Chiesa
Morto all’ospedale di prato don Uberto Fedi, aveva contratto il coronavirus. Era il parroco più anziano della diocesi
Don Fedi aveva lasciato la terapia intensiva e si trovava nel reparto di cure palliative. Le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate nelle ultime ore, il Covid purtroppo ha minato una situazione clinica resa fragile dall’età avanzata e questa mattina presto è arrivato il decesso.
Don Fedi era un sacerdote molto conosciuto e apprezzato in città. Il suo nome era legato in modo inscindibile a Tavola, frazione di Prato che è cresciuta durante la sua lunghissima permanenza in parrocchia. Qui arrivò nel 1956, due anni dopo la sua ordinazione sacerdotale, avvenuta il 29 giugno 1954. Quel giorno divenne prete insieme ad altri sacerdoti pratesi molto noti: mons. Simone Scatizzi, futuro vescovo di Pistoia, il can. Oreste Cioppi e don Brunero Palandri. Nel gennaio di quell’anno la diocesi di Prato era stata formalmente «staccata» da quella di Pistoia ed era in attesa della nomina di un vescovo proprio. Mons. Pietro Fiordelli, primo vescovo residenziale di Prato, sarebbe arrivato nel mese di settembre del ’54, per questo i cinque sacerdoti furono ordinati dal pratese mons. Giuseppe Gori, vescovo di Nepi e Sutri.
Quando don Fedi arrivò a Tavola, come amava raccontare, «c’era solo la chiesa». Così negli anni successivi il parroco, chiamato da tutti semplicemente il priore, costruì il circolo, il centro pastorale e la scuola materna, della quale è sempre stato orgoglioso. Sotto la sua guida in parrocchia si sono formati gruppi parrocchiali molto attivi, ricordiamo il gruppo famiglie, quello dei ministri straordinari della Eucarestia e la Caritas.
Ancora da stabilire data, luogo e orario del funerale.