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MORTE WELBY: SAVAGNONE, SI VUOLE OTTENERE UN CASO SIMBOLO PER L’EUTANASIA

“Non è bene attestarci sul caso Welby e sulla sua morte per affrontare adeguatamente l’eutanasia perché siamo di fronte ad un caso limite, molto problematico”: di quest’opinione è Giuseppe Savagnone, docente di filosofia e responsabile della pastorale della cultura di Palermo, per il quale “la lotta all’eutanasia è sacrosanta”. Anzi, aggiunge, “sarei contrario ad una legislazione che ammettesse l’eutanasia, che è contro l’umanità. Sarei più propenso a lasciare le valutazioni alla saggezza dei medici, cui ripugna togliere la vita”. Il rischio, però, a giudizio di Savagnone, è che, “benché sia un principio morale e spirituale che la vita sia da perseguire anche in condizioni estreme”, “attraverso Welby i radicali vogliano ottenere un caso simbolo attraverso il quale far passare l’idea, nell’opinione pubblica, che l’eutanasia sia una cosa giusta, mentre essa, non dobbiamo dimenticarlo, significa far morire una persona”. Insomma, “il caso Welby potrebbe essere – ad avviso di Savagnone – un cavallo di Troia pericolosissimo”. Sir