Sentimenti di tristezza di fronte alla morte non solo di un capo di una grande Chiesa ma di una persona che ha sempre mostrato attenzione, amabilità e comprensione verso la mia missione. Ad esprimerli è il nunzio apostolico mons. Antonio Mennini che questa mattina ha ricevuto prima attraverso l’agenzia Interfax e poi dai vescovi e parroci ortodossi la notizia della morte del Patriarca Alessio II. Mons. Mennini ha ricordato le recenti visite a Mosca dei cardinali Dionigi Tettamanzi (Milano), Crescenzio Sepe (Napoli) e André Vingt-Trois e lo scambio di messaggi tra il patriarca e papa Benedetto XVI. Sono state ha detto il nunzio importanti tappe per l’avvicinamento tra le due Chiese. Secondo le informazioni del nunzio, devono passare 3 giorni prima che si possano celebrare i funerali. Con l’arcivescovo Pezzi aggiunge Mennini abbiamo deciso di celebrare in cattedrale domenica prossima alle 10 una messa in suffragio del Patriarca alla quale sono chiamati a partecipare tutti i fedeli e i sacerdoti cattolici come segno della nostra solidarietà al mondo ortodosso. L’esempio di Alessio II aggiunge il nunzio va visto sullo sfondo del travagliato periodo in cui il Patriarca ha guidato la Chiesa russa, e cioè dopo la caduta del comunismo. Il Patriarca prosegue il nunzio ha saputo tenere unita la Chiesa salvaguardandola dalla fughe centrifughe e dalla pressioni esterne. Ha lavorato per la ricomposizione della Chiesa ortodossa russa all’estero. Si può dire che come un pastore, ha curato l’unità del gregge di Cristo. Il nunzio ha infine ricordato che il Patriarca è stato per alcuni anni presidente della Kek, la Conferenza delle Chiese europee.Sir