Cultura & Società

Morta la scultrice fiorentina Amalia Ciardi Duprè

Nata nel 1934, discendente di Giovanni Duprè, fin dalla sua giovinezza sentì la vocazione per la scultura

Amalia Ciardi Dupré

A 90 anni è morta ieri la scultrice fiorentina Amalia Ciardi Duprè. Nata nel 1934, raccontare la sua vita necessiterebbe di tempo e tanto spazio. Straordinaria donna e artista, discendente di Giovanni Duprè, fin dalla sua giovinezza sentì la vocazione per la scultura. A Firenze frequentò l’Accademia di Belle arti.

Numerose sono state le sue partecipazioni alle mostre di arte sacra e a partire dagli anni sessanta, dopo una riflessione sui temi della Passione e del dolore iniziò per lei un periodo ricco di commissioni. Collaborò con l’architetto Fagnoni alla decorazione della chiesa di Montebeni, con l’architetto Berardi per la decorazione scultorea della chiesa di San Bernardino a Borgunto, memorabile la grande statua in bronzo di Padre Pio per la chiesa di Cerignola. Dagli anni settanta l’impegno civile di Amalia Ciardi Duprè si estese ai temi più dolenti dell’umanità come le stragi in Vietnam o il dramma della droga, vissuto attraverso le testimonianze delle detenute del carcere di Santa Verdiana e di Sollicciano alle quali insegnava il disegno.

“Nel 1973 – racconta Rita Tambone della Fondazione intitolata all’artista – la sua opera San Giovanni Gualberto fu donata dai Vallombrosani al Papa Paolo VI ed entrò a far parte delle collezioni pontificie. Il nome di Amalia resta insuperato nella straordinaria decorazione in terracotta dell’intera abside della chiesa di San Lorenzo a Vincigliata, uno dei cicli più vibranti ed emozionanti sulla storia della salvezza che la occupò per quasi dieci anni dal 1980 al 1989”.

Ma Amalia è stata un’artista nel senso completo della parola quando negli anni novanta iniziò una serie di opere in bronzo dedicate ai miti etruschi esposte in una celebre mostra a Fiesole.

“Il suo più grande desiderio – prosegue Rita Tambone – fu realizzare una Fondazione che conservasse la memoria della sua arte e un museo che accogliesse le opere che indicassero le tappe fondamentali del suo percorso artistico. Chiunque abbia conosciuto Amalia rimaneva affascinato dalla sua grazia, dalla sua sensibilità e dolcezza unita anche a una grande forza. L’arte di Amalia è stata feconda poiché ha  generato tante allieve che da lei hanno appreso i segreti della scultura e che ancora oggi si ritrovano a lavorare nel suo nome.  Per me è stato un grande onore conoscerla e far conoscere le sue opere”.

Il presidente e tutti i membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Amalia Ciardi Duprè piangono la perdita di una grande donna e di una grande artista e di una sincera amica.