Toscana

MONTEVARCHI IN FESTA PER LA LIBERAZIONE DI EUGENIO VAGNI, L’OPERATORE DELLA CRI RAPITO NELLE FILIPPINE

E’ finito ieri l’incubo di Eugenio Vagni, 62 anni, l’operatore della Croce Rossa Internazionale, che è rimasto per 178 giorni nella giungla, sull’isola di Jolo, nelle Filippine, in mano ai ribelli islamici di Abu Sayyaf. I guerriglieri lo hanno lasciato libero senza che ci sia stato un blitz né pagamento di riscatto. L’annuncio è stato dato sabato sera dal ministro degli esteri italiano, Franco Frattini, che – sempre in contatto con il Comitato Internazionale della Croce Rossa e le autorità di Manila – si è prodigato per favorire la liberazione di Vagni, con la determinazione di non mettere mai a rischio l’incolumità dell’ostaggio. L’ex idraulico, originario di Montevarchi (Arezzo), è apparso molto provato dalla prigionia. Ha perso 20 kg ed è stato colpito dal colera. Nella prima interviste rilasciate ad una tv locale sull’aereo che lo riportava Zamboanga dove lo attendevano i colleghi della Cri, ha raccontato di aver avuto paura che lo decapitassero, come avevano minacciato di fare. Durante i sei mesi di prigionia si è nutrito “solo di riso e pesce”, ma dopo tutto i guerriglieri lo hanno trattato bene, curandolo anche dalla malaria. Vagni rientrerà prima possibile in Italia, forse tra una settimana, come ha detto il fratello Francesco, che in questi sei mesi è stato il portavoce della famiglia, ma per il momento è a disposizione delle autorità di Manila.Per festeggiare la liberazione e il suo ritorno a Montevarchi, il sindaco della città toscana, Giorgio Valentini, si appresta ad organizzare una grande festa. L’annuncio della liberazione è stato dato sabato sera, nel corso della rassegna di gruppi rock che si teneva in città e migliaia di giovani hanno applaudito. Stamani, in tutte le chiese di Montevarchi, durante la messa, i sacerdoti hanno fatto cenno alla vicenda di Eugenio Vagni. Lo ha fatto anche il suo parroco, don Mario Cornioli. “Ci abbiamo sempre creduto – ha detto don Mario all’omelia – e siamo stati vicini alla famiglia in questi mesi di dura prova. Tutta la città di Montevarchi si è stretta intorno ai fratelli e alla moglie. E oggi ringraziamo Dio per la sua liberazione”. Ora, si attende il suo ritorno, non prima di una settimana, come ha annunciato il fratello. “Appena sapremo la data dell’arrivo – dice il sindaco – prepareremo la festa. Faremo una festa popolare, con musica e cena, proprio come per le grandi occasioni”.