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MONTERCHI, ACCORDO RAGGIUNTO PER COLLOCAZIONE DELLA MADONNA DEL PARTO DI PIERO DELLA FRANCESCA

Via libera dal Consiglio comunale di Monterchi al trasferimento definitivo della «Madonna del parto», il capolavoro di Piero della Francesca, nella chiesa di San Benedetto attigua all’ex convento delle Benedettine, alle porte del paese. L’assemblea comunale, riunita in seduta notturna tra lunedì e martedì, ha dato parere favorevole, a maggioranza, alla presentazione al Ministero del progetto realizzato in accordo con la diocesi.«Abbiamo raggiunto – spiega il sindaco della cittadina in provincia di Arezzo, Massimo Boncompagni (Udc), che guida una lista civica di centrodestra – un’intesa con la Curia per il trasferimento dell’opera nella ex chiesa interna all’ex monastero che è vuoto da alcuni anni e che è collocato proprio davanti alla ex scuola in cui dal 1992 ad oggi è esposto l’affresco realizzato attorno al 1455-1460 e che, dal 1785, era conservato nella cappella del cimitero».Contrario a questa ipotesi si è sempre dichiarato un comitato di cittadini, che non la ritiene vantaggiosa per la comunità e che ha proposto invece l’adeguamento del museo civico o di un altro edificio comunale al centro del paese per accogliere al meglio l’opera, temendo un calo dei visitatori oggi calcolati in circa 50mila all’anno.Soddisfatta invece la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, che definisce il testo dell’accordo «una soluzione dignitosa alla controversia insorta da tempo, assecondando le aspettative di entrambe le parti: il Comune di Monterchi gestirà l’affresco pierfrancescano dal punto di vista artistico-culturale e della fruizione museale; la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro vedrà garantita la possibilità di venerazione pubblica e privata dell’immagine da parte dei fedeli».L’accordo sarà sottoscritto nei prossimi giorni dal vescovo Gualtiero Bassetti e dal sindaco Boncompagni. Successivamente, come detto, verrà sottoposto al Ministero per i beni e le attività culturali, cui compete la determinazione della collocazione di opere di questa importanza.Si dovrebbe così porre fine alla lunga querelle, segnata da carte bollate e da ben 18 udienze in tribunale, per dare una dignitosa collocazione al capolavoro venerato da secoli e che Piero, come accennato dal sindaco di Monterchi, dipinse nella cappella del cimitero di Santa Maria a Nomentana poco dopo la metà del 1400, proprio negli anni in cui il pittore stava lavorando ad Arezzo al grande ciclo della «Vera Croce». Nella chiesetta il dipinto è rimasto fino al 1992 quando fu rimosso per essere sottoposto ad alcune indispensabili operazioni di restauro e di conservazione. Ma a lavori ultimati l’amministrazione comunale non volle saperne di ricollocare l’immagine nella sua sede originaria né in un’altra chiesa, rivendicando che fino dal 1785 l’allora vescovo di Arezzo aveva concesso alla comunità locale il diritto di demolire la cappella dove si trovava e quindi, di fatto, anche la proprietà sull’opera. Si pensò allora di fare dell’edificio scolastico di via della Reglia, appena fuori le mura di Monterchi e ormai in disuso, un’esposizione permanente per la Madonna di Piero con tanto di ticket all’ingresso. Da lì la controversia fra il Comune e la Curia con il Tribunale di Firenze che aveva affidato ad una commissione mista (Diocesi, Comune e Ministero dei beni culturali) il tentativo, poi fallito, di trovare una soluzione. Quindi il ritorno del caso nelle mani del giudice civile. Poi ancora carte bollate e citazioni in giudizio fino all’attuale accordo con il quale finalmente decade la causa giudiziaria.«Ma il punto non è la proprietà – dice da tempo monsignor Bassetti – perché la Madonna del Parto non è né del sindaco né del vescovo: appartiene all’umanità intera ed è per questo che va restituita al culto». L’ultima parola spetta ora al Ministero dopo di che potranno partire i lavori di adeguadamento della chiesa, la cui proprietà passerà all’amministrazione comunale, mentre il monastero, che rimarrà alla Diocesi, sarà destinato all’accoglienza attraverso la realizzazione di una foresteria e a polo museale con spazi per attività culturali.