Vita Chiesa
Montepulciano, la prima Messa del cardinale Lojudice in cattedrale: “Per amare Gesù è necessario rinnegare se stessi”
“E’ finito il tempo di un cristianesimo sociologico: essere cristiani esige una scelta chiara e definitiva, nello stile di Maria di Nazaret” ha sottolineato mons. Lojudice, in una cattedrale piena di fedeli provenienti da ogni parte della diocesi. “I santi sono quelli che hanno scelto Gesù, che hanno messo da parte altro, come sant’Ambrogio e san Benedetto, per i quali Cristo era il tutto”. Non ha mancato – il cardinale delle due diocesi – di ricordare il santo del giorno, Gregorio Magno, sepolto proprio nella Basilica Vaticana, dal quale vuole trarre ispirazione per il suo ministero pastorale. Inoltre ha voluto fare memoria delle due parole che, proprio sette anni fa, papa Bergoglio gli ha consegnato durante l’ ordinazione episcopale: “carità” e “umiltà”. E a tal proposito ha identificato nel vescovo la persona “dell’insieme”, non la persona con “tutti i doni” perché – essendo il vescovo un essere umano – “non può averli tutti”, parafrasando il pontefice argentino. “Vorrei – ha detto concludendo l’omelia – salutare infine i bambini: da come i bambini sono trattati si capisce il senso del futuro, il senso di una società. Il mondo migliore dipende da loro, dai bambini e dai giovani: come Chiesa offriamo loro il vangelo, non mettiamoli in quarantena”. Quindi il ricordo degli ammalati e dei poveri, che sono la parte più bella della Chiesa perché anticipano e preparano il Regno di Dio.
Lojudice ha salutato i fedeli della sua “prima” diocesi, Siena-Colle Val’d’Elsa-Montalcino, presente tramite alcuni fedeli e presbiteri provenienti dalla città del Palio. Quindi gli amici romani, che lo hanno seguito dalla parrocchia dove è cresciuto e da quelle in cui ha svolto il suo ministero di prete.