Italia

Montecorvino, parla il parroco: «In mezzo alla gente per mediare»

C’è un sacerdote alla stazione di Montecorvino Rovella, nel salernitano, dove da venerdì scorso un migliaio di persone hanno bloccato il transito dei treni verso il Nord e il Sud Italia, occupando i binari, per protestare contro la riapertura della discarica di Parapoti, al confine tra Montecorvino Rovella, Montecorvino Pugliano e Bellizzi. Il giovane sacerdote si chiama Francesco Coralluzzo ed è il parroco di Montecorvino Rovella. Insieme con lui ci sono anche due suore. “Siamo qui – spiega Coralluzzo – in mezzo alla gente, innanzitutto, per offrire la nostra mediazione tra le istituzioni e i manifestanti e per aiutare a placare gli animi. La Chiesa è adesso l’unica istituzione di cui la gente si fida. Perciò, diamo il nostro sostegno”.

In questo momento, alla stazione di Montecorvino Rovella si attende una risposta da parte del governo sulla riapertura della discarica di Parapoti, tanto contestata. “Anche in questo caso – chiarisce Coralluzzo – sarà importante la nostra presenza, che vale più di tante dichiarazioni, per mediare la risposta nel modo giusto. In effetti, la nostra posizione, come Chiesa, che ha deciso di stare in mezzo ai parrocchiani, senza aver preso una posizione di divieto o di collaborazione nei confronti della manifestazione, è stata utile per evitare scontri”. E proprio per rasserenare gli animi il sacerdote e le suore hanno guidato la recita del rosario. “Sicuramente oggi – commenta il sacerdote – gli animi sono più tranquilli e la gente è più disponibile al dialogo”. “Ieri sera, verso le 22 – racconta don Francesco Coralluzzo – i manifestanti avevano dato la disponibilità a far transitare immediatamente un treno a Montecorvino Rovella, ma, poi, non è stato possibile perché non c’era il tempo tecnico della messa in sicurezza della stazione da parte delle Ferrovie dello Stato. Ciò sarebbe stato possibile solo stamattina, così l’accordo è sfumato”. Don Francesco tiene a precisare che “la gente è consapevole del disagio che sta arrecando ai viaggiatori, verso i quali esprime solidarietà e ai quali chiede, al tempo stesso, scusa ma anche comprensione, nella convinzione che un loro disagio momentaneo può salvare la popolazione locale da un disagio per tutta la vita”. In realtà, la discarica di Parapoti è stata dissequestrata a febbraio scorso, nel periodo dell’emergenza rifiuti in Campania, dopo il provvedimento di sequestro del gennaio 2001. “La gente del luogo – chiarisce Coralluzzo – non protesta perché non è consapevole della situazione di emergenza in cui si trova la Campania sul fronte dei rifiuti, ma pensa di aver già dato molto su questo fronte, negli ultimi venti anni, con la discarica di Colle Barone (nel comune di Montecorvino Pugliano) e con quella di Parapoti. Oltretutto, qui la raccolta differenziata funziona benissimo”. Con questa protesta, precisa don Francesco Coralluzzo, “le persone chiedono anche la bonifica delle due discariche di Colle Barone e Parapoti perché destano molta preoccupazione i versamenti di liquidi, derivanti dai rifiuti, nel fiume presente in quest’area. Si teme che il percolato arrivi alle falde acquifere e ciò sarebbe un gravissimo danno per l’agricoltura, sia dal punto di vista della salute sia da quello economico. Ci troviamo, infatti, vicini alla Piana del Sele, dove si coltivano, in particolare, pomodori e fragole”. Non si tratta, chiarisce il sacerdote, solo di paure infondate. “Esistono, purtroppo, dei riscontri medici in tal senso, con un forte aumento, nella zona, di tumori e leucemie”. A chi accusa i manifestanti di prestarsi, involontariamente, ai giochi della malavita organizzata, che, in Campania, ha sempre influenzato negativamente la gestione dei rifiuti, don Francesco risponde di essere convinto del contrario. “Credo che i primi ad essere preoccupati di questa protesta – dichiara Coralluzzo – siano proprio i camorristi. Questa manifestazione, infatti, mira a far chiudere le discariche e a promuovere una gestione diversa dei rifiuti, che non danneggi la salute di nessuno. Insomma, è un modo per far aprire gli occhi e trovare nuove soluzioni”.Sir