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Montagna e funghi, come superare lo sfruttamento del territorio

Autunno tempo di funghi… e di boschi e monti invasi da cittadini lanciati alla conquista di ambitissimi bottini senza la benché minima preoccupazione della salvaguardia dell’ambiente che li ospita. Troppi di loro poi, oltre a danneggiare il terreno compromettendo così le nascite future, mettono in pericolo anche se stessi , perdendosi o, peggio ancora, cadendo con conseguenze più o meno gravi. Non a caso, almeno in questa stagione, il maggior numero di interventi del soccorso alpino riguarda proprio cercatori improvvisati quanto sprovveduti, che si potrebbero definire “della domenica” ma che non disdegnano certo il sabato e tutti gli altri giorni della settimana.L’invasione dei “funghisti” ha dato lo spunto a Federico Pagliai per scrivere il libro “Montanari indigesti. Effetti collaterali dell’andar per funghi”, che analizza il fenomeno dal punto di vista di chi in montagna c’è nato e ci vive. E che chiede un cambiamento di rotta, perché questi territori tornino davvero a vivere e non siano più visti solo come qualcosa da sfruttare o trasformare in una sorta di “parco giochi” per chi vive in città. Ne parliamo in questa intervista.